La guida
Operaio schiacciato dall’albero a Pescia, il racconto del collega che ha dato l’allarme
L’uomo stava usando la motosega per abbattere il tronco ma il grecale lo ha tradito e lui non è più riuscito a controllare la caduta
PESCIA. L’albero oscillava minaccioso sferzato dalle forti raffiche di vento, sembrava cadere da un momento all’altro, si sarebbe abbattuto sulla vecchia via postale (sulle mappe si chiama via dei Colli) che da Veneri porta a Lappato, nelle campagne tra Pescia e Capannori. Mario Morina ha così imbracciato la motosega ed è salito di pochi metri sul ciglio a monte. Si è messo a tagliare il tronco. Era un boscaiolo esperto ma una violenta folata lo ha sorpreso. Il freddo grecale ha spezzato l’arbusto all’improvviso, accelerando il cedimento, che l’uomo non è più riuscito a controllare e a gestire nel successivo impatto al suolo.
Cosa è successo
La base dell’albero lo ha colpito in pieno volto, provocandogli all’istante un trauma cranico letale, che lo ha ucciso praticamente sul colpo. Poi rami e tronco gli hanno schiacciato anche le gambe, i soccorritori lo hanno trovato col corpo in parte travolto. La chioma si è invece adagiata tra i due cigli ai lati dello stradello, perpendicolare al tracciato della mulattiera stretta e senza asfalto, resa ancora meno praticabile da pozzanghere e fango.
Chi era
Morina aveva 59 anni, ne avrebbe compiuti 60 nel settembre prossimo. Lascia la moglie Eleonora e il fratello Domenico. Nato in Francia, abitava da sempre a Medicina nella Svizzera Pesciatina, era appassionato di montagna, boscaiolo e anche pescatore. Era socio del circolo Aics Amici di Medicina, anche la Pro Loco del paese in Valleriana, dove lo conoscevano tutti, esprime le proprie condoglianze. Ieri mattina, 13 gennaio, intorno alle 8 era arrivato in via dei Colli per conto della cooperativa “La Spiga di Grano”, della quale era un dipendente, incaricata dal Comune di Pescia di effettuare alcune opere di piccola manutenzione e sfalcio del verde per ripulire e liberare questa tortuosa strada di campagna. La tragedia si è consumata circa un’ora dopo. La sua, è una ennesima morte sul lavoro.
I colleghi
Non era solo. A poche decine di metri si trovava un suo collega, il primo a dare l’allarme alla centrale operativa del 118. «Stavo tranciando l’erba a bordo strada – racconta l’operaio che ha assistito alla tragedia – a un certo punto non ho sentito più il rumore della motosega. Mi sono girato e ho visto l’albero giù e lui lì sotto a terra, immobile. Ho capito subito che poteva trattarsi di qualcosa di grave, ho chiamato subito i soccorsi». «Io comunque glielo dicevo di non tagliare gli alberi, c’era troppo vento – prosegue – gli dicevo di limitarsi allo sfalcio dell’erba. C’era troppo vento».
I soccorsi e le indagini
I soccorritori della Pubblica Assistenza di Pescia e il dottore del 118 hanno potuto fare poco, al loro arrivo l’uomo era già morto. L’elisoccorso Pegaso, allertato in un primo momento, non è neppure partito. Sono i carabinieri – coordinati dal pubblico ministero della procura di Pistoia Leonardo De Gaudio – a occuparsi delle indagini per chiarire la dinamica di questa disgrazia. Sul luogo della tragedia anche il sindaco di Pescia Riccardo Franchi, insieme al vice Luca Tridente e all’assessore Maurizio Aversa. «La cooperativa stava svolgendo dei lavori per conto del Comune quando per cause ancora da accertare, si è verificata la tragedia – fanno sapere dell’amministrazione – la dinamica e le motivazioni, nonché la causa dell’accaduto, sono al vaglio delle autorità competenti prontamente intervenute sul posto. Una notizia che ha sconvolto tutta la comunità pesciatina. L’amministrazione comunale si unisce al dolore della famiglia dell’operaio deceduto».
Il sindaco e il cordoglio
Così il sindaco Franchi: «I due operai erano impegnati in una normale manutenzione stradale, con lo sfalcio dell’erba come in altri punti del territorio, non erano previsti ulteriori interventi. È da capire come mai abbia provato a tagliare l’albero».
Sul posto anche i tecnici della medicina del lavoro dell’Asl Centro e rappresentanti della Spiga di Grano. Poi i vigili del fuoco, che si sono occupati di liberare la salma riversa nella vegetazione. Altri alberi colpiti dal vento potevano spezzarsi da un momento all’altro. I pompieri del distaccamento di Pescia hanno finito di tagliare il tronco spezzato, mettendo in sicurezza il luogo delle operazioni per riportare il cadavere in strada e consegnarlo all’autorità giudiziaria, non sono esclusi ulteriori accertamenti sulla salma del cinquantanovenne per avere certezza sull’esatta causa della morte. Moltissimi i messaggi di cordoglio in seguito alla tragedia. E molti anche gli appelli dai sindacati e dalla politica di fronte a questa nuova morte sul lavoro. Ha detto l’assessora regionale Alessandra Nardini: «Profondo cordoglio per l’ennesima vittima sul lavoro. Saranno le indagini e le autorità competenti a chiarire quanto accaduto ed eventuali responsabilità, ma una cosa è certa: questo continuo bollettino di vittime va fermato. Il lavoro non può e non deve mai tradursi nel rischio di ammalarsi, ferirsi o addirittura morire, come è successo di nuovo».