Monsummano, scuola calcio sciolta in un giorno: le famiglie chiedono i danni
L’avvocato che tutela le famiglie dei baby calciatori spiega come sono andati i fatti: «Clima di incertezza e di enorme frustrazione, assenti comunicazioni ufficiali»
MONSUMMANO. Famiglie sul piede di guerra e procedura avviata per la richiesta dei danni (e anche ipotesi di reati penali da configurare) in merito alla cancellazione della scuola calcio dei Giovani Granata Monsummano, società con base da anni al campo Loik di piazza Gentili che dall’oggi al domani, dopo aver incassato le quote di iscrizione per la prossima stagione, ha comunicato ai genitori dei baby calciatori (più o meno duecento) di andare in sede per “ritirare gli svincoli dei tesserati”, in quanto l’attività giovanile si sarebbe fermata.
L’avvocato Daniele Casciani, che aveva il figlio tesserato e che tutela l’interesse suo e delle altre famiglie coinvolte in questa vicenda, spiega come sono andati i fatti. «Fino alla data dell’8 agosto l'associazione Giovani Granata Monsummano ha provveduto a incassare le quote per l'iscrizione dei bambini che si iscrivevano alla stagione sportiva 2024/2025, sollecitando per di più i versamenti con telefonate da parte delle segreteria ai genitori e invogliando a pagare anticipatamente concedendo sconti sul totale dovuto. Il totale incassato dovrebbero essere 18.250 euro. In data 9 agosto, senza alcun preavviso – va avanti Casciani – la società inviava nei vari gruppi Whatsapp delle varie annate una comunicazione “per ritirare gli svincoli dei tesserati. Tale situazione è generata dalle decisioni del Comune” (il riferimento è alla scadenza della gestione del campo sportivo, fissata al 30 settembre, ndr). Successivamente a tale comunicazione la società non provvedeva alla restituzione di quanto incassato (malgrado i numerosi solleciti verbali delle famiglie) ne inviava altre comunicazioni ufficiali».
L’avvocato prosegue affermando che dopo il 9 agosto «il Comune non effettuava alcuna comunicazione ufficiale sull'accaduto», se non qualche post social della sindaca Simona De Caro e, in questi giorni, la nota delle tre società che si sono alleate per cercare di salvare la scuola calcio a Monsummano (ne scriviamo nell’articolo a fianco). Ancora Casciani: «In questo clima di totale incertezza e di enorme frustrazione per quanto accaduto, ognuno ha cercato di riorganizzarsi iscrivendo i propri figli presso altre scuole calcio, e ciò sia per una questione di tempistica visto che da lì a poco sarebbero iniziati gli allenamenti per la nuova stagione sia perché ognuno deve organizzarsi con gli orari della scuola e di tutti gli altri impegni. Ci tengo a precisare questo punto perché da qualche parte è emerso che i genitori avrebbero avuto fretta di andarsene». Per il legale delle famiglie, «ad oggi, malgrado il comunicato stampa per le nuove iscrizioni, non c'è nessuna scuola calcio operativa, non c'è un responsabile, non c'è nessuno in segreteria, non si sa chi sono gli allenatori, non ci sono orari. Questa è la reale situazione», viene sottolineato.
La famiglie dunque non vogliono lasciar cadere la cosa. L’intenzione è andare fino in fondo e inviare una diffida, chiedendo risarcimenti nei confronti dei Giovani Granata Monsummano, che era legato al Comune da una convenzione firmata per la gestione del glorioso campo sportivo Loik.
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