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Pescia, il Rione Ferraia difende il cencio. «Un anno di sacrifici e impegno per mantenere questa tradizione»

di Maria Salerno

	Il Rione Ferraia vincitore del Palio l'anno scorso (foto Nucci)
Il Rione Ferraia vincitore del Palio l'anno scorso (foto Nucci)

Lunedì 26 agosto la cena propiziatoria in piazza Santo Stefano

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Pescia Con 16 vittorie all’attivo, la Ferraia è il rione pesciatino a detenere il record di pali conquistati, l’ultimo un anno fa. Per questo, come è facile immaginare «entreremo in piazza Mazzini da vincitori e con lo spirito di riportare la vittoria a casa – annuncia Riccardo Michelotti, presidente del Giglio d’oro, che quest’anno riveste il ruolo anche di coordinatore della Lega dei Rioni, promotrice della manifestazione – ma del resto ogni rione farà lo stesso, perché ciascuno si impegna tutto l’anno e la conquista del cencio non è altro che il coronamento di tutto il lavoro svolto e l’incentivo a rimettersi subito all’opera».

Michelotti racconta l’abnegazione con cui ogni rione, che altro non è che un’associazione di volontariato, si prepara all’appuntamento della prima domenica di settembre. «Sono tanti i sacrifici che facciamo, le spese che sosteniamo per la sede, il rinnovo dei vestiti, dei tamburi, delle bandiere, sopravviviamo solo grazie al lavoro dei volontari, ma siamo un bel gruppo e ne vale la pena». Tra i rioni, quello della Ferraia è il più “antico” essendo stato istituto nel 1980, e può essere considerato a buon diritto uno dei rioni fondatori del Palio. «Mio padre Fabrizio Michelotti è stato presidente di questo rione per circa 35 anni – ricorda Riccardo – è importante per noi tramandare questa tradizione perché non si perda, anche se non è facile».

Ma cosa rappresenta il rione oggi, a distanza di quasi mezzo secolo dalla sua fondazione? «Il rione è anzitutto un centro di aggregazione – spiega – dove si possono svolgere attività di gruppo, dove i ragazzi possono divertirsi lontani dalle tecnologie, cosa sempre più rara al giorno d’oggi, in cui si cerca di trasmettere che cosa è la vita rionale e quali valori promuove». Cosa è la vita rionale e soprattutto come riuscite a coinvolgere i giovani? «È sacrificio, gioia, valori – prosegue Michelotti – i giovani coinvolti sono anzitutto i nostri figli, i loro amici, i parenti dei rionali. Ogni gruppo ha il suo responsabile, far parte del rione vuol dire anche impegno, ma alla fine se ci stai ci devi stare bene». Sebbene il Palio degli Arceri incarni una delle rievocazioni storiche più antiche della regione, la manifestazione è organizzata quasi esclusivamente dalla Lega dei Rioni, che anno dopo anno è chiamata a sostenere sforzi sempre maggiori (economici e organizzativi) e non sempre è esente da critiche, la più inflazionata delle quali è che il Palio è una festa dei rioni per i rioni. «La verità è che nessuno sa o immagina cosa comporti effettivamente l’organizzazione di questo evento – chiarisce Michelotti – considerato che siamo tutti volontari, che il desiderio è sempre quello di ampliare la manifestazione, ma che le spese e le responsabilità aumentano di anno in anno, ben consapevoli che tutto potrebbe essere messo a repentaglio anche da una giornata di pioggia, ciononostante siamo qui e felici di esserci».

Tra le novità di quest’anno la scelta di aprire gratuitamente piazza Mazzini – sabato 31 agosto – dove sarà possibile assistere agli spettacoli di artisti di strada e passeggiare tra i banchi del mercato medievale e il punto ristoro in piazza del Grano. «Inoltre abbiamo deciso di coinvolgere i commercianti col concorso della vetrina medievale – aggiunge Michelotti – col proposito di includere anche chi era rimasto fuori dall’organizzazione perché non è vero che il Palio è una festa dei rionali per i rionali, ma è un evento di tutti, che rappresenta la città di Pescia». A inaugurare domani sera la tradizione delle cene propiziatore sarà proprio la Ferraia. L’appuntamento è per le 20 nella splendida piazza Santo Stefano, per l’occasione decorata di giallo e di rosso, i colori dei vessilli dei ferraioli. l

Maria Salerno

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