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A capo di una banca in Venezuela torna a 94 anni nella sua Montecatini

di Simona Peselli
Al centro con il libro in mano il festeggiato, a sinistra il sindaco
Al centro con il libro in mano il festeggiato, a sinistra il sindaco

Lasciò la città nel 1957: Mauro Nannini è stato premiato dal sindaco

07 gennaio 2024
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MONTECATINI. Da Caracas a Montecatini Terme andata e ritorno nell’arco di più di mezzo secolo. Ma la terra natia non si dimentica. La sorpresa per Mauro Nannini, 94 anni, l’ha organizzata lo storico albergatore Eugenio Pancioli insieme al fratello Fabio Nannini. Un riconoscimento per il montecatinese emigrato e la sua lunga vita e attività all’estero che ha ricevuto direttamente dal sindaco Luca Baroncini pochi giorni prima del suo ritorno in Venezuela dove lo aspettano i cinque figli, i nipoti e i pronipoti.

Ma a Montecatini è rimasta una parte essenziale della sua vita, il caro fratello Fabio e altri familiari. Mauro ha 94 anni, ma proprio non li dimostra. Con precisione e memoria infallibile racconta quel viaggio per una nuova vita il 24 gennaio del 1957: «Avevo 27 anni, la mia partenza è stata è un caso. Non avevo avuto tempo di parcheggiare la mia Topolino beige nel garage e l’avevo lasciata fuori. E fu proprio in quel tratto di marciapiede che trovai un amico di mio padre insieme a un uomo, si chiamava Contarini e fu lui l’artefice del mio nuovo futuro. All’epoca lavoravo alla Banca Nazionale del Lavoro di Prato, ma non ero soddisfatto. Era un buon impiego, ma la carriera era lenta e io volevo di più. Mi propose senza troppi indugi di andare in Venezuela. Non conoscevo per nulla il paese. L’offerta era quella di organizzare una nuova banca. Mi spiegò che il Venezuela era un paese giovane con un grande futuro e ricco di petrolio. La mia nuova vita cominciò con il Banco Italo Venezuelano. Così cominciò per me un’incredibile avventura in Sudamerica. Era la prima volta che prendevo l’aeroplano, preparai la mia valigia con due paia di scarpe, tre pantaloni e quattro camicie. Cominciai come vicedirettore, dopo pochi mesi fui nominato direttore. Poi fui promosso direttore generale di tutto il Banco Italo Venezuelano. Nel frattempo avevo visto delle opportunità interessanti nel privato. E feci il salto nell’impresa privata come import export, nel campo mercantile e in quello finanziario accumulando una serie di investimenti». «Nel frattempo ho conosciuto una signora, ci siamo innamorati e sposati – va avanti - abbiamo avuto figli, nipoti e pronipoti. Adesso abito a Caracas, ma mi divido fra Venezuela e Miami dove abitano altri mie figli».

In Sudamerica Mauro Nannini ha avuto soddisfazioni e successo economico ma non ha mai dimenticato Montecatini Terme, la sua città di origine e ha insegnato alla famiglia l’importanza di rispettare l’Italia e le proprie origini. «Uno dei miei figli – aggiunge Mauro – ha tre ristoranti a Caracas e pochi mesi fa ha voluto aprire una pizzeria che ha chiamato proprio Montecatini. Personalmente ho voluto fondare il Centro Italo Venezuelano. All’inizio eravamo veramente in pochi, adesso vanta ben 15 mila membri».

Mauro non fa proprio la vita da pensionato, anzi. «Continuo a curare i miei investimenti, purtroppo in Venezuela adesso la situazione è nera, non si vede una soluzione all’orizzonte. Il governo è appoggiato dai militari - va avanti – Ho deciso comunque di restare, perché ancora sto bene».

Il primo cittadino Luca Baroncini ha voluto omaggiare con un libro sul Chini questo montecatinese che si è fatto conoscere in maniera illustre al di là dell’Oceano. «La sua è una storia importante che testimonia una grande appartenenza alla nostra città - ha commentato Luca Baroncini – È un uomo che ha sempre amato e rispettato le sue radici. Per noi è motivo di orgoglio salutare un personaggio così significativo».

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