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Aquilino Bonfanti, un signore del calcio Cinque anni fa l’addio della Valdinievole

Roberto Grazzini
Aquilino Bonfanti, un signore del calcio Cinque anni fa l’addio della Valdinievole

Aveva militato in serie A, in B e in C. Nella sua carriera ha disputato oltre 400 partite e segnato un centinaio di gol A lui dedicato un memorial

12 aprile 2021
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Roberto Grazzini

PIEVE A NIEVOLE. Prima che il pallone smettesse di ruzzolare, stoppato dal subdolo difensore invisibile e temibile numero col numero 19 sulla casacca virtuale, questo era il tempo dei grandi tornei pasquali giovanili in Valdinievole. Belle e curate manifestazione, intitolate a figure di immenso spessore umano, fra le quali Aquilino Bonfanti, maestro di football, signorilità, sportività e di vita. Esattamente cinque anni orsono, il 12 aprile 2016, Lino, così lo chiamavano tutti , se ne andò, in punta di piedi, quasi per non disturbare, nella massima discrezione, come era suo costume.

Nato nel 1943 fra la Madonnina e San Siro, milanese doc a dispetto di un cognome comune nel Granducato, alla Rizzoli, allora la terza squadra del capoluogo meneghino, capisce quale è il suo mestiere e la sua posizione in campo, la fascia sinistra. Lo prende il Milan. Quindi due belle annate al Lecco, e l’approdo all’Inter nel torneo 67-68 . Poi lascia la Lombardia per un lungo e gratificante “tour” a giro per lo stivale vestendo le maglia di Verona, Catania, Catanzaro, Reggina, fino alla chiusura della carriera in Toscana al servizio di Pistoiese, Carrarese e Pontedera.

Ben oltre 400 partite fra serie A , B e C , un centinaio di gol segnati, ed almeno il triplo gli assist vincenti ai compagni. L’andatura molleggiata, stile Adriano Celentano, sfiorando appena l’erba con la punta degli scarpini e l’aria eternamente disincantata erano il suo biglietto da visita. Per lui il calcio era puro e semplice divertimento. E lo ha insegnato con amore, dedizione e passione a tante generazioni di ragazzi.

Lezioni di football e soprattutto di vita, da affrontare serenamente, sempre vedendo il lato buono delle cose. Lo ha fatto per 35 anni prima nella Polisportiva Margine Coperta, e poi nei settori giovanili di Montecatini, Borgo a Buggiano ed infine Giovani Via Nova, ad un tiro di schioppo da via Fucini dove abitava assieme all’adorata moglie Maria Angela, sotto la sguardo affettuoso della figlia Annalisa.

Dal 2017 l’UC Giovani Via Nova dell’amico Osvaldo Romani gli ha dedicato un memorial le cui ultime due edizioni sono state purtroppo rimandate a momenti migliori .Ma il ricordo e l’esempio di Lino restano comunque ben vivi tra coloro che lo hanno conosciuto. —

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