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Calabro: anche in serie B il gioco sarà nel segno della continuità

di Luca Santoni
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Carrarese, il mister: «Da stupidi ricominciare da zero e fare cose diverse»

22 giugno 2024
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CARRARA. Sono giorni di meritato riposo per mister Antonio Calabro, in vacanza con la famiglia a San Foca, località balneare in provincia di Lecce. Il mister ci anticipa che il prossimo ritiro si svolgerà «intorno al 13 luglio a Pontremoli».

Per quanto riguarda la prossima stagione – chiediamo - ha già chiesto rinforzi alla società?

«No. Dopo la fine dei festeggiamenti per la promozione, sono tornato a casa. Quando sono arrivato a Carrara, ho trovato una squadra ben costruita, quindi mi fido ciecamente di quello che faranno gli addetti ai lavori. Ovviamente, qualora ce ne fosse bisogno, sarà chiesta anche la mia opinione, ma io non chiedo niente».

Passiamo al gioco della squadra in vista della Serie B. Punterete a confermare il progetto tattico, che vi ha portato a conquistare la promozione?

«Dobbiamo portare avanti il lavoro che ci ha permesso di centrare questi risultati, senza stravolgere niente. Sarebbe da stupidi ricominciare da zero e fare qualcosa di diverso».

Quindi 3-4-2-1 e tanta mentalità aggressiva?

«Si cercherà di portare avanti quello che è stato fatto, poi ovviamente la categoria sarà diversa, come gli avversari e dovremo adattarci».

Si dice che lei prenda ispirazione dalle idee tattiche di Antonio Conte e Gian Piero Gasperini.

«Sono due allenatori che stimo e che mi piacciono, per come fanno giocare le loro squadre».

Con che spirito tornerà in Serie B dopo l'esperienza di Carpi nel 2017-18?

«Con spirito di equilibrio, perché so che questo mestiere è come una giostra. A volte stai su, altre volte stai giù. Bisogna pensare a breve termine, sul lavoro quotidiano, alla prossima partita e nient'altro».

Quindi nessuna voglia di rivincita?

«No, ma quale rivincita. Nel calcio è il campo che parla. Il resto lo porta via il vento. Questo è un lavoro dove bisogna sempre studiare, modificarsi e aggiornarsi. Bisogna avere la fortuna di lavorare in società sane, come quella che ho trovato. Ci sono troppe variabili e si dà troppa importanza alla figura dell'allenatore, come se fosse determinante per i risultati di una squadra. La verità è che quando le cose vanno bene, il merito è di tutti; così come quando le cose vanno male. La differenza è che i meriti si distribuiscono in parti uguali, mentre, quando le cose vanno male, viene sempre cacciato l'allenatore, cosa che non ritengo giusta, ma fa parte del calcio».

Chiudiamo con gli Europei. L'Italia ha perso male contro la Spagna. Ha visto la partita?

«Certamente. Siamo in una fase di lavori in corso. Nel percorso intrapreso ci sono delle difficoltà. Spalletti è tra i più bravi tecnici italiani e starà a lui trovare mezzi e modi per risolvere le problematiche emerse contro la Spagna. Questa sconfitta, se analizzata bene, può dare dei vantaggi per il futuro. Ora c'è la Croazia. Oltre alla qualificazione e al risultato, sarà importante vedere la prestazione dell'Italia».
 

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