Operaio muore colpito da una trave, lascia due figli: chi è la vittima
Una grande tragedia che ha colpito da vicino la Lunigiana: territorio a cui l’uomo e la sua famiglia erano molto legati
FIVIZZANO. Una grossa tragedia ha colpito una famiglia siciliana ma fortemente radicata a Fivizzano, dove aveva per diversi anni vissuto ed era molto conosciuta e stimata. È di mercoledì pomeriggio, 23 aprile, la notizia della morte di Antonio Rapisarda, 64 anni, operaio specializzato di una ditta di costruzioni romana, colpito mortalmente alla testa da una profilato in ferro durante la fase di scarico da un camion all’interno di un cantiere per i lavori in corso sulla strada statale 284 occidentale Etnea in provincia di Catania.
Rapisarda, proprio lavorando per con questa impresa edile che opera a livello nazionale per conto dell’Anas, era giunto a Fivizzano per eseguire la grande opera di realizzazione della variante alla statale 63 del Cerreto in località Belvedere, alle porte del capoluogo.
La famiglia e la comunità
Era la fine degli anni duemila, e considerato che i lavori in questione richiedevano alcuni anni per il completamento, Rapisarda si era trasferito nel fivizzanese con la famiglia. Qui la moglie Maria Antonella aveva intrapreso l’attività di insegnate nelle scuole primarie del territorio comunale e i figli Emanuele e Andrea i percorsi scolastici. Poi parte della famiglia aveva fatto ritorno nell’amata Sicilia, a Belpasso, loro paese originario. Emanuele, il figlio più grande, invece è rimasto in Lunigiana dove ha avviato un’impresa individuale di meccanica.
La notizia della scomparsa improvvisa e così in maniera terribile di Antonio Rapisarda, si è subito diffusa nel territorio Fivizzanese destando grande cordoglio tra la popolazione. In molti hanno espresso le proprie condoglianze alla famiglia attraverso i social, in un momento così difficile per tutti loro. In molti ricordano Antonio per la sua simpatia, gentilezza e la grande passione per le moto. Sarebbe dovuto andare in pensione tra qualche mese, ma il destino crudele ha voluto che la sua vita terminasse sul lavoro, luogo che lo ha visto per tanti anni un attento operaio esperto e dove svolgeva anche l’incarico di delegato sindacale.