Il Tirreno

Il ricordo

Lutto a Carrara per la morte di Paolo Cucurnia, intellettuale ed esperto di barche a vela


	Paolo Cucurnia
Paolo Cucurnia

Aveva 77 anni e per un periodo ha scritto anche per Il Tirreno. Da tempo aveva problemi di salute. Si era battuto per il campo dei Pini ed era noto anche per le sue vignette pungenti

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CARRARA. Lutto nel mondo della marineria e della cultura per la scomparsa di Paolo Cucurnia, 77 anni (ne avrebbe compiuti 78 il prossimo 1° giugno); per un periodo ha scritto anche per il Tirreno. Da qualche tempo purtroppo aveva problemi di salute, dopo un breve ricovero al Noa, il trasferimento all’Hospice della Don Gnocchi e, a causa di complicazioni, questa mattina il decesso. Lascia i nipoti Alessandra, Maria Elisa, Martino, il fratello Emilio, per 40 anni presidente del Club Nautico, le cognate Paola e Isabella. I funerali saranno sabato 12 aprile alle 10,30, alla chiesa della Sacra Famiglia di Marina di Carrara; la funzione sarà celebrata da don Marino Navalesi, vicario del vescovo e suo amico personale.

Paolo Cucurnia aveva lavorato all’Olivetti, nelle sedi di Ivrea, Villa Costanza e Modena e poi, rientrato a Marina di Carrara, aveva trasformato in lavoro la sua perizia per il mare, la vela, le conoscenze nautiche, e si era imbarcato con il Gruppo Neri. Da giovane aveva disputato delle gare in barca a vela a buoni livelli, aveva conosciuto tutti i grandi velisti che hanno fatto la storia del Club Nautico, compreso il mitico ammiraglio Agostino Straulino. Per il Tirreno aveva scritto fra l’altro una serie di articoli sulla storia del Club Nautico e intervistato gli straordinari campioni che hanno reso grande a livello mondiale il sodalizio marinello.

Le sue passioni erano l’arte, la poesia, la pittura, ma si può definire un intellettuale a tutto tondo, perché alternava le traduzioni dal latino con lo studio scientifico della meridiana del Duomo. Proprio il Duomo era oggetto prediletto di studio, un paio d’anni fa aveva tenuto in loco una bella lezione agli studenti dell’Accademia insieme ai professori Gaetano Malandrino e Gerardo de Simone, aveva pronto un libro che purtroppo non è mai stato pubblicato.

È stato pubblicato invece “Un po’ d’ Marina”, un atto d’amore verso Marina di Carrara e i suoi personaggi, un libro che mette insieme la storia della marineria con le poesie, spesso ironiche, dedicate ad alcuni personaggi marinelli. E, insieme all’amico Mario Guelfi, ristoratore-mecenate della Capannina Da Ciccio, aveva pubblicato anche la sua traduzione di diciotto sonetti di Shakespeare, un prezioso volume a tiratura limitata illustrato con gli eccezionali disegni del grande artista argentino Julio Silva, altro amico. Paolo Cucurnia alternava con uno stile unico, la traduzione di Shakespeare e la filologica ricostruzione dei significati dei capolavori del Duomo, con l’ironia, vedi le poesie in dialetto o le vignette satiriche pungenti che mandava su whatsapp alla cerchia di amici.

Particolarmente proficuo come accennato il sodalizio con Mario Guelfi: oltre al volume con i sonetti di Shakespeare di cui abbiamo già detto, fin dall’apertura del ristorante la Capannina a Marina, Paolo Cucurnia aveva curato una serie di presentazioni di libri e di mostre d’arte, rendendo il locale, che aveva uno spazio apposito per questi eventi, un cenacolo artistico e letterario.

«Ho perso un amico, un fratello», racconta commosso Mario Guelfi “Ciccio”, «Abbiamo iniziato a frequentarci quando ho aperto il ristorante a Marina di Carrara e poi negli anni abbiamo collaborato per varie altre iniziative, ci siamo sentiti praticamente ogni giorno». Per Mario Guelfi aveva tra l’altro ideato le etichette per alcuni vini: gli ultimi “Ostrum” e “Navicello”.

Fantasia e creatività non gli mancavano certo. Carattere non semplice, a volte burbero, pane al pane e vino al vino, teneva moltissimo come detto a Marina. Insieme all’amico Ademaro “Bill” Vanelli era stato in prima lineanella battaglia per la difesa dell’ormai ex campo dei Pini. Aveva sofferto molto per la scomparsa degli artisti Julio Silva e Girolamo Ciulla, era felice quando ha appreso che a luglio a Palazzo Binelli ci sarà una grande mostra dedicata a Silva e sperava di poter salutare la moglie dell’artista Catherine. Purtroppo non sarà possibile. Don Marino, che è stato a trovarlo varie volte in questi giorni all’Hospice, aggiunge: «Paolo era un amico, una persona con tante capacità e visioni anche culturali molto elevate. Ricordo anche la sua mano nei disegni e nelle sue caricature sempre piene di una critica forte. Ha vissuto in questi ultimi tempi momenti di sofferenza, ma anche di speranza e di preghiera».
 

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