Lunigiana mania, i tre itinerari (che non tutti conoscono) da visitare in primavera e per Pasqua
La zona negli ultimi tempi è diventata sempre più gettonata da turisti e appassionati di trekking
LUNIGIANA (MS). Negli ultimi anni e in particolare negli ultimi mesi, anche la Lunigiana – porzione della Toscana in provincia di Massa e Carrara al confine con l’Emilia e la Liguria – è finita pian piano tra le mete extraurbane più gettonate dai turisti. Il verde, la storia – antichissima – tra castelli, vicoli, borghi, musei e fortezze, e la cucina tipica sono gli ingredienti vincenti che, abbinati a una rinnovata capacità di comunicazione e di promozione (grazie a enti e associazioni varie), hanno portato a una ricetta sempre più gustosa e con un maggiore appeal come dimostrano le ultime tendenze.
Dai boschi e dai borghi agli agriturismi, passando per il “viaggio” fra i castelli e le dimore storiche. E così, in questo territorio tra le Alpi Apuane e l’Appennino Tosco-Emiliano, proviamo a individuare alcune mete, magari meno conosciute rispetto a quelle che ormai sono diventate più note da questo punto di vista come Fosdinovo, il centro di Pontremoli, bellezze naturali come gli stretti di Giaredo, la zona dello Zerasco e – ancora – il borgo di Bagnone, la Filetto medioevale, per citarne soltanto alcune.
La natura
Ebbene, in questo tour, partiamo dalla zona di Pontevecchio, nota per i ritrovamenti e gli scavi archeologici delle Statue Stele tra gli alberi, i sentieri e il torrente che scorre. Vicino ecco il borgo di Cecina, poche decine di abitanti, sempre nel comune di Fivizzano e, ancora, nella frazione di Tenerano l’omonima “Tecchia”, meta di appassionati di trekking. A proposito di grotte, impossibile non citare quella di Equi Terme, nel paese fivizzanese noto anche per il presepe vivente.
La cultura
La Lunigiana è (anche) terra di produzione culturale: dal premio Bancarella di Pontremoli alla Festa del Libro nel paese di Montereggio di Mulazzo. E allora, oltre al borgo di Montereggio, poco distante troviamo proprio il centro di Mulazzo dove c’è la casa di Dante in Lunigiana, museo visitabile. Solito centro dove, peraltro, viene organizzato in estate anche il Bancarel’Vino.
I sapori
Testaroli, panigacci, torte d’erbi. E la lista, lo sappiamo, potrebbe andare avanti ancora, con relative dispute su ricette, origini e rivendicazioni. Aggiungiamo, a questo punto, il pane di Vinca, del borgo incastonato nelle Alpi Apuane (tristemente noto per la strage nazifascista del 1944); ma pure la Marocca di Casola (siamo in Lunigiana, ma molto vicini alla Garfagnana e dunque alla provincia lucchese). Di cosa parliamo? Del «pane di farina di castagne della Lunigiana»; «piccolo pane cotto in forno a legna frutto dei prodotti che il territorio offre da sempre». Le basi? «Le castagne, il grano, le patate, l’acqua», dal sito la Marocca di Casola.