Pontremoli impazzisce per Masterchef. E durante la puntata succede un fatto “storico”
Giovedì è andata in onda la puntata dello show interamente dedicata alla cucina lunigianese
PONTREMOLI. Tutti pazzi per Masterchef. Pontremoli è stata infatti la protagonista assoluta della cucina nell’ultimo episodio andato in onda del noto programma televisivo.
È stato davvero emozionante assistere alla puntata andata in onda su Sky, nella serata di giovedì, con la cittadina lunigianese che è stata il teatro della tradizionale prova “in esterna” del più celebre reality dedicato alla cucina che mette in sfida i migliori cuochi amatoriali d'Italia. E così pontremolesi e lunigianesi hanno potuto ammirare, assieme ai tanti spettatori del programma, i luoghi consueti della vita quotidiana resi ancora più magici e suggestivi dallo sguardo della telecamera che ha offerto un ventaglio dei luoghi più affascinati della città. Come del resto l'emozione è stata notevole nel vedere come la sfida tra la Brigata Rossa e la Brigata Blu si sia svolta nel parco che si affaccia all'incrocio dei due fiumi, dimostrando come sia importante il legame del territorio con i corsi d'acqua che lo attraversano e ne segnano i tempi della quotidianità.
Non a caso proprio sul greto dei due principali fiumi si tengono anche i due falò cittadini: sul Magra quello dedicato a San Nicolò, che si è svolto lo scorso 17 gennaio, e sul torrente Verde quello che viene bruciato in onore del patrono cittadino, San Geminiano, il 31 gennaio. E proprio l'antica Disfida dei falò è stata al centro del racconto che lo chef Giorgio Locatelli (che conduce il programma assieme a Antonino Cannavacciuolo e Bruno Barbieri) ha intavolato con i rappresentanti delle due contrade prima che la sfida passasse poi alla fase della cucina vera e propria. Una tradizione che si perde nella notte dei tempi e che i fuochisti di San Nicolò e San Geminiano hanno raccontato con passione. Compiendo poi un atto assolutamente “storico”: infatti per decretare la brigata vincitrice della prova “in esterna” le due contrade hanno acceso assieme il falò. Insomma, su Sky è andata a fuoco la prima pira della storia pontremolese che ha visto la cooperazione San Nicolò - San Geminiano.
«Un grazie a tutti i fuochisti per un ottimo falò fuori stagione (infatti la puntata è stata realizzata nel giugno scorso, nda): nonostante si registrasse in giorni feriali – dicono oggi i rappresentanti dei fuochisti – ci siamo prodigati in tutti i modi per esserci. Grazie a tutto lo staff di Masterchef per averci messo a disposizione tutta la loro sapienza organizzativa». Si tratta, sottolineano, «di una vetrina immensa per Pontremoli e per le nostre tradizioni». Non soli i fuochisti, infatti, hanno collaborato alla realizzazione della puntata: all’episodio di Masterchef dedicato alla Lunigiana hanno preso parte anche gli alunni dell'ultimo anno dell’istituto alberghiero "Pacinotti Belmesseri", sia di sala che di cucina.
Tornando alla prova culinaria, sono state la brace di legna e il testo in ghisa i veri protagonisti della puntata, con al centro della contesa "sua maestà" il testarolo, che è stato il terreno di sfida tra le due squadre del programma chiamati a realizzarne una versione al sugo di funghi e una al pesto. Proprio quest'ultima è stato il piatto più apprezzato che ha fatto pendere la bilancia in favore dei colori della Brigata Rossa.
Ma ovviamente al di là della sfida, resta la grande soddisfazione di come Pontremoli sia emersa grazie alla trasmissione televisiva. Come sottolinea la vicesindaca, Clara Cavellini «è stato un onore e un piacere collaborare con l’immensa macchina di MasterChef Italia: professionisti eccezionali che hanno scelto Pontremoli per un’esterna della 14esima edizione. La macchina organizzativa di MasterChef Italia – spiega – è stata attratta anche dalla possibilità di sperimentare la tradizionale cottura a legna nei testi di ghisa, per cui corre l'obbligo di ringraziare anche chi, circa vent'anni fa, nell'allora neonata condotta SlowFood Pontremoli-Lunigiana, ha avuto il coraggio e la lungimiranza di organizzare dei corsi, rivolti a giovani di buona volontà, condotti da Bertino Bellotti all'interno dell'agriturismo di Orazio Benelli, per tramandare questa antica cottura – conclude – i cui segreti erano ormai rimasti ad appannaggio di poche e anziane persone».
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