Il Tirreno

Il caso

Cecilia Sala, il post del sindaco di Massa accende le polemiche. Dal Pd: «Parole gravi»


	Cecilia Sala dopo il rientro in Italia
Cecilia Sala dopo il rientro in Italia

Giacomo Bugliani aggiunge: «Invito Persiani a riflettere sull'importanza dei valori democratici e a ritirare le sue affermazioni, porgendo le dovute scuse alla giornalista»

2 MINUTI DI LETTURA





MASSA. Accendono un caso nella politica toscana le dichiarazioni del sindaco di Massa, Francesco Persiani, sulla liberazione avvenuta dopo tre settimane di prigionia a Teheran della giornalista Cecilia Sala.

Sui social il primo cittadino leghista accoglie così la notizia: "Felice che Cecilia Sala sia rientrata sana e salva in patria - scrive su Facebook - in quella patria che grazie al nostro presidente del Consiglio, le ha garantito la libertà, dimostrandole di dimenticare le sue passate osservazioni sui nostri marò e le ha insegnato cosa significa adesso essere cittadini italiani". Il riferimento è a uno screen di un post del 2013 della giornalista sulla vicenda.

Le frasi del sindaco, ad ogni modo, vengono stigmatizzate dal presidente della commissione Affari istituzionali del Consiglio regionale ed esponente massese del Pd, Giacomo Bugliani: «Le dichiarazioni del sindaco di Massa, Francesco Persiani, contro Cecilia Sala sono gravi e mancano completamente di sensibilità e rispetto- commenta, in una nota, l'esponente dem- attaccare una giornalista appena rientrata in Italia dopo un periodo di detenzione in Iran è non solo un gesto fuori luogo, ma anche un segnale preoccupante nei confronti della libertà di stampa e del lavoro di chi rischia anche la propria vita per garantire un'informazione libera e indipendente».

Bugliani aggiunge: «Invito il sindaco Persiani a riflettere sull'importanza dei valori democratici e a ritirare le sue affermazioni, porgendo le dovute scuse a Cecilia Sala. È fondamentale che tutte le istituzioni, a ogni livello, difendano chi opera per tutelare il diritto all'informazione, un pilastro imprescindibile della nostra democrazia». 

Primo piano
L’inchiesta

Morto in cartiera, è stato omicidio: «Tony ucciso con un colpo alla testa». Fermato un ex camionista. L’indagine e il possibile movente

di Luca Tronchetti