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Carrara, caso stadio: la sindaca “convoca” una delegazione di tifosi e la società. La data e il motivo

Un’immagine della Curva Nord
Un’immagine della Curva Nord

L’auspicio è che ci possa essere qualche chiarimento-riavvicinamento

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CARRARA. La sintesi magari poco oxfordiana ma tutto sommato efficace è stata della curva Nord: «Trovate soluzioni a questo teatrino, ci siamo rotti...». E poi a seguire un coro esplicito per dire, traducendo, che gli ultras hanno perso la pazienza. In primo piano, anche per la tifoseria, la diatriba che si è aperta proprio sotto le feste di Natale tra la sindaca Serena Arrighi e la società azzurra, un tema che probabilmente covava sotto la cenere, fin da quando la Carrarese aveva lanciato la proposta di una società mista per la gestione dello stadio, e poi esplosa, come noto, dopo un incontro faccia a faccia del 5 dicembre scorso, a cui hanno fatto seguito: una pec della prima cittadina, una risposta articolata del team azzurro, e di nuovo la replica, in risposta alle domande di Massimiliano Bernardi e Massimiliano Bernardi, della sindaca Serena Arrighi in consiglio comunale.

Gli sviluppi

La novità adesso è che la stessa prima cittadina ha convocato una delegazione di tifosi e rappresentanti della Carrarese a un incontro, tra Natale e Capodanno, nel quale l’auspicio è che ci possa essere qualche chiarimento-riavvicinamento, perché l’entusiasmo per la storica promozione, e poi per il buon andamento tecnico, è palpabile, e queste tensioni, come Il Tirreno ha già avuto modo di scrivere, non fanno bene a nessuno.

I fatti

Ad oggi, bisogna restare ai fatti. Il Comune quindi pur essendo a tutti gli effetti proprietario del bene-stadio, si è detto indisponibile a portare avanti i lavori ancora necessari, intanto per evitare il deferimento a febbraio, e poi, da quanto si è capito, ad adeguare lo stadio ai parametri della serie B senza deroghe dalla stagione 2025-2026 (in caso di salvezza, ovviamente). Il primo step di febbraio è da 70-80mila euro, cioè seggiolini nelle curve e manto di copertura del terreno di gioco; vi è anche un altro motivo di tensione, e cioè il costo delle transenne speciali divisorie e degli steward, che servono in numero maggiore del solito perché non c’è ancora l’uscita di sicurezza in Curva Nord (i lavori procedono ma non sono pronti, e infatti tuttora la sindaca deve provvedere con un’ordinanza). Cifre cospicue ma ovviamente non paragonabili a quanto servirà per portare la capienza stabilmente sopra i 5.500 spettatori. O meglio: senza grandi interventi, e cioè con l’apertura del rettilineo, l’interramento delle panchine, il rafforzamento delle vie d’uscita e delle vetrate, i 5.500 potrebbero probabilmente essere raggiunti senza esborsi enormi. Bisognerà capire quali prescrizioni ulteriori daranno i vigili del fuoco per l’aggiornamento del certificato prevenzione incendi, che va rifatto quando si superano i 5.000 spettatori. Potrebbe essere poco come tanto, dipende: pochi mesi fa lo stesso stadio ha superato una finale playoff per la B, ma il certificato Cpi è un’incognita. Questo è sullo sfondo e la sindaca ha spiegato, e probabilmente ribadirà a tifosi e società, che con l’urgenza del Pnrr non ha tecnici sufficienti e nemmeno risorse tali da affrontare anche questo step, dopo i due milioni investiti per adeguare il Dei Marmi al primo anno di B.

I passi

Ora, il primo passo è intanto la riapertura del confronto, e la convocazione della sindaca se non altro rappresenta un buon punto di partenza. Su come trovare i soldi, Il Tirreno ma non solo (prima ancora, era stata la stessa Carrarese) suggerisce di prendere in ipotesi parte dell’articolo 21 (i progetti per la città legati al regolamento degli agri marmiferi). I tifosi sono in attesa, con la febbre per la Carrarese che non cala, anzi: per Santo Stefano a Marassi, prima storica volta contro la Sampdoria, sono già oltre mille i biglietti venduti. Sarà un esodo dai grandi numeri.

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