Il Tirreno

L’intervista

Porto di Carrara, parla Federica Montaresi: la priorità è il travel lift

di Massimo Braglia

	Il porto di Carrara e Federica Montaresi
Il porto di Carrara e Federica Montaresi

Nodo erosione: «È un tema complesso, è previsto un piano di ripascimento e c’è un apposito protocollo»

5 MINUTI DI LETTURA





CARRARA. L’ingegner Federica Montaresi, commissario dell’Autorità di sistema del Mar Ligure Orientale, rassicura in merito alle priorità: non appena il nuovo piano regolatore avrà avuto il via libera, si getteranno subito le basi per realizzare il tanto atteso travel lift. E anche sul ripascimento ribadisce che si tratta di un tema ben presente, e che l’authority farà la sua parte.

Commissario, ci aggiorna sui tempi del piano regolatore portuale?

«Premetto che è al momento ovviamente il nostro primo obiettivo. Anche in queste settimane abbiamo fatto una serie di incontri tecnici con gli interlocutori del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, incontri propedeutici all’invio formale delle ultime integrazioni richieste: si tratta fra l’altro di un piano di analisi di impatto trasportistico, un'analisi costi benefici, studi meteo marini. Studi complessi che hanno richiesto tempo e che entro l’anno invieremo al Consiglio superiore stesso. Ripeto, erano gli ultimi adempimenti».

Che clima trova nelle interlocuzioni con questo organismo?

«Sempre costruttivo, noi stiamo preparando la documentazione sulla base delle integrazioni richieste. Poi attendiamo dallo stesso Consiglio Superiore dei lavori pubblici il definitivo via libera al piano; il Ministero dei Trasporti il suo parere favorevole l'ha già fatto avere, al pari degli altri enti»

Il territorio sollecita il travel lift, quali tempi avrà?

«Posso confermare che una volta che il piano regolatore sarà approvato e quindi si potrà cominciare a predisporre le varie progettazioni partiremo da quello».

Però con quali risorse? Al momento non risultano soldi sul piano regolatore di Marina di Carrara negli atti pianificatori dell’Autorità…

«Non ci sono su quel capitolo specifico perché non c’è un piano regolatore approvato. Non appena lo sarà, entrerà nelle programmazioni annuali e in quella triennale. È quello che si fa sempre in questi casi. Ciò non significa assolutamente che al momento non ci siano investimenti su Marina di Carrara, si vedano ad esempio i vari lotti del water front, o anche le opere di manutenzioni, di security, per non parlare dell’adeguamento della Banchina Taliercio: quest’ultimo è un intervento approvato nel 2022, non relativo al piano regolatore, e infatti ha una copertura finanziaria autonoma ed è partito l’avvio di procedimento di Valutazione d’impatto ambientale. A proposito di water front, e il concorso di idee per il lotto 3, relativo alla ricucitura tra porto e città, sono state ben 29 le domande arrivate. Ora nomineremo la commissione entro fine anno e a gennaio sarà designato il vincitore, sono previsti riconoscimenti per i primi tre. Poi anche in quel caso, si partirà con i progetti esecutivi».

Un tema di cui si parla molto: mantenere l’attuale legame tra Carrara e Spezia, oppure, come proposto da Andrea Barabotti della Lega, e condiviso anche dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e altri, portare Carrara con Livorno e Piombino. Lei che dice?

«Mi limito a dire quello che dicono i numeri e quello che riscontrano gli operatori quotidianamente, e cioè che questa integrazione, come testimonia la crescita delle movimentazioni, sta funzionando e funzionerà ancora meglio in futuro. Già adesso notiamo un buon interscambio e una buona collaborazione tra gli operatori, e si andrà a rafforzare, la logica non può e non deve essere quella del farci concorrenza tra porti vicini uno con l'altro, noi dobbiamo ragionare come sistema. Dobbiamo ragionare come massa critica perché con lo scenario internazionale, basti pensare al nodo di Suez, il punto non è se è meglio stare sotto un'autorità di sistema, piuttosto che un'altra, ma su dove e come si trovano dei terreni comuni sui quali rafforzare ulteriormente la collaborazione. E finora, l’attuale sistema portuale ha funzionato perché c'è stato sicuramente un grande lavoro fatto dalla governance e soprattutto ci sono stati degli operatori che hanno interagito tra di loro, anche perché tra operatori c'è una complementarietà di traffici ma non c'è una sovrapposizione. E questa complementarietà c’è sicuramente molto più con Spezia che non con Livorno, ad esempio per la Nautica. O anche per il retroporto, e il modello ferroviario che usiamo su Santo Stefano, lo stiamo provando a replicare qui, dove fra l’altro il nuovo ponte ferroviario e lo sviluppo interno dei binari, valorizzerà ulteriormente la parte intermodale e il collegamento porto-retroporto. Un retroporto che qui è molto importante. Non solo: ad esempio la piattaforma informatica che usiamo a Spezia, è a disposizione degli operatori di Carrara, e già la usa Mdc. Ripeto, è una sinergia che funziona e che promette ulteriori vantaggi».

Altro tema. I Paladini apuoversiliesi esprimono preoccupazioni sull’erosione.

«Gli studi e gli approfondimenti richiesti hanno ulteriormente preso in esame anche questo tema. È previsto un preciso piano di ripascimento, in più è stato firmato un protocollo d’intesa non solo dall’autorità portuale ma da molti enti compresa la Regione. È sicuramente una questione complessa, che non ridurrei al fatto che la presidente dei Paladini ci abbia chiesto 47 milioni di euro. Credo che sia un tema da affrontare tutti insieme, ognuno deve fare la sua parte e noi come autorità di sistema portuale, come abbiamo sempre detto, metteremo delle risorse economiche, le abbiamo già previste; non è che però possiamo pensare che possa fare tutto solo l’autorità di sistema portuale. Anche perché sicuramente all’erosione ci potrà essere un contributo dato dal porto da quando è stato realizzato, ma non dimentichiamo la questione del Magra e del cambiamento climatico, non possiamo dire che il fenomeno erosivo ha come sola causa il Porto o che sarà ancora peggio con il nuovo piano regolatore, anche perché quest’ultimo è sostanzialmente una razionalizzazione di funzioni, uno strumento adatto a rispondere alle esigenze degli operatori, oltre che a dare una prospettiva di sviluppo del territorio. Della nautica abbiamo già detto, ma si può citare anche una eccellenza come Baker Hughes».

Ma sulle crociere Carrara non è penalizzata dall’unione con Spezia?

«Direi il contrario. Negli eventi di settore pubblicizziamo ovviamente anche Carrara e Marina di Carrara interessa per la vicina a mete importanti; la sinergia con Spezia, ad esempio con le Cinque Terre, è anche in questo caso vincente. E quando ci sarà una banchina dedicata le prospettive saranno ancora più favorevoli».

Quando saprà se sarà stata scelta come presidente dell’Autorità portuale?

«Non ho una data certa: ci sono nove autorità in rinnovo, io ho presentato domanda spiegando di essere pronta a mettere a disposizione la mia esperienza, se serve, anche altrove. Aspettiamo».


 

Primo piano
L’attacco

Attentato in Germania, la circolare: «Aumentare i controlli in Italia nei mercatini di Natale». A Magdeburgo 5 vittime e 200 feriti: il ritratto del killer

Sportello legale