Il Tirreno

Il dono

Sulla tavola natalizia del Quirinale si mangerà il Panettone del Marmo: la cottura speciale e le caratteristiche

di Giovanna Mezzana
A sinistra il panettone cotto nel marmo e a destra il maestro pasticcere Gianpaolo Bassi
A sinistra il panettone cotto nel marmo e a destra il maestro pasticcere Gianpaolo Bassi

Carrara, dono della pasticceria LièVita al presidente della Repubblica Mattarella: la lettera e la telefonata

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CARRARA. E se quest’anno mandassimo il panettone al Capo dello Stato? L’idea è del maestro pasticcere Gianpaolo Bassi e dei figli Jacopo e Arianna, volti noti e abili mani della pasticceria LièVita, griffe autoctona della tazzina del caffè e di tutto ciò che di prelibato intorno ad essa gravita, entrato ormai nella tradizione delle abitudini locali. La proposta del cadeaux natalizio è stata accolta con grande favore dalla più alta carica dello Stato. E così la versione molto speciale del panettone di LièVita è partita alla volta di Roma: parliamo del Panettone del Marmo.

Lettera e telefonata

È l’11 ottobre quando la famiglia Bassi scrive una lettera al Quirinale per presentarsi innanzitutto: il team, l’attività pasticcera e il progetto del panettone della pietra. E per chiedere poi – con garbo e con modestia (occorre del resto un po’ di cerimoniale per interfacciarsi con l’alto inquilino del Quirinale) – se il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la figlia Laura potessero gradire per Natale il panettone della loro pasticceria. Una ventina di giorni fa arriva la risposta: «Certamente, grazie». «E complimenti», dice in sostanza, per telefono, la segreteria del Presidente. E così Mattarella quest’anno avrà sulla tavola di Natale qualcosa di squisitamente carrarese.

Che cos’è

Parliamo del Panettone del Marmo, frutto dell’ingegno del maestro pasticcere Bassi; questa versione del tradizionalissimo dolce natalizio sfrutta l’innovativa tecnica della cottura nel marmo, brevettata dopo anni di ricerca e sperimentazione: è una rivoluzione nel mondo della pasticceria. Essa fa leva sulle proprietà termiche della pietra delle montagne apuane, che conferiscono al panettone una texture e un sapore ineguagliabili. Il processo di “Marmo Cottura” – così si chiama la tecnica brevettata – prevede l’utilizzo per la cottura di blocchi di marmo bianco delle Alpi Apuane, risaputamente riccho di carbonato di calcio; tale componente naturale ha la straordinaria capacità di rendere gli alimenti più alcalini, neutralizzando l’acidità in modo completamente naturale. Il risultato? Un panettone dalla sofficità incomparabile e dalla digeribilità superiore. E attenzione: strizza l’occhio anche a chi ha a cuore le Apuane perché il marmo utilizzato è puro scarto.

Il significato

L’invio del Panettone del Marmo al Capo dello Stato è un omaggio culinario-ma non solo. Annoda due capi di un filo rosso: la tradizione e l’innovazione, che sono l’unicità dell’eccellenza italiana, e sono capaci di traghettare nel mondo la capacità del Belpaese di reinventarsi, mantenendo salde le proprie radici culturali. Il viaggio del Panettone del Marmo da Carrara al Quirinale rappresenta dunque la storia millenaria della nostra pietra, l’innovazione della pasticceria italiana e le aspirazioni di un territorio che guarda al futuro.

E c’è anche Londra

E c’è anche un altro viaggio compiuto dal Panettone-lapideo: destinazione Londra, il ristorante dello chef stellato Gordon Ramsay all’Hotel Savoy. Stregherà i palati inglesi, non c’è da stupirsi. E LièVita battezza così la conquista del mercato internazionale.
 

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