Il Tirreno

Il caso

Coppia straniera entra in una struttura dell’Asl, la reazione choc: «Ormai si curano cani e porci»

di Giovanna Mezzana
Nella foto in alto la Palazzina H
Nella foto in alto la Palazzina H

Carrara: è il commento di un volontario, l’azienda sanitaria si scusa

16 novembre 2024
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CARRARA. Annichilisce il senso civico quanto udito da un lettore del Tirreno mentre era in attesa di una visita medica al Monoblocco di Monterosso: «Ormai si curano cani e porci», è il commento all’arrivo di una coppia africana. «L’ha pronunciato un addetto», dice il testimone. Grave è che in quel frangente, agli occhi dei pazienti, «quell’addetto» rappresentava l’Asl nord ovest: «Perché vestiva un camice bianco ed era munito di un tesserino di riconoscimento». Il Tirreno aveva sottoposto la segnalazione all’azienda sanitaria che risponde – innanzitutto – scusandosi e chiarendo anche che «l’addetto» non è un dipendente Asl bensì il volontario di un’associazione.

Quando e dove

È venerdì 8 novembre, sono circa le 8, 30 e al Monoblocco, nelle palazzine e negli ambulatori mobili, è orario di visite mediche. Domenico Marsili, di Forte dei Marmi, sta accompagnando la moglie a una visita oculistica. La loro destinazione è la Palazzina H, dove sono stati trasferiti ambulatori e servizi medici tra cui tutto “il comparto” oculistica dopo il Piano di riorganizzazione dell’Asl nord ovest che discende dalla necessità di “svuotare” l’edificio del Monoblocco.

La segnalazione

Ecco il suo racconto. «All’ingresso c’era un banchetto dove era seduta una persona con camice bianco, con il compito, così appariva, di smistare ai vari ambulatori». «Mentre ero nella saletta d’aspetto – continua – a due metri dal banchetto, si è presentata una coppia di signori di colore: sono stati direzionati come gli altri, ma, appena hanno girato le spalle, l’addetto è uscito, a voce alta, con una frase che ritenere vergognosa è poco: “Ormai si cura di tutto, anche cani e porci”. Poi si è guardato intorno – aggiunge – forse alla ricerca di un consenso»; «Gli ho chiesto di vergognarsi», descrive ancora il lettore»; «Spero che qualcuno voglia spiegare al “signore” come si sta in un reparto ad accogliere pazienti. Meglio sarebbe se qualcuno gli insegnasse anche a vergognarsi».

Qui l’Asl

Dopo alcune necessarie verifiche, l’azienda sanitaria risponde: «L’Asl ha appreso, grazie a una testimonianza pubblicata nei giorni scorsi da Il Tirreno, dell’episodio che si è verificato nella sala d’attesa dell’oculistica al Centro polispecialistico di Carrara». «Facciamo presente – spiega l’azienda sanitaria – che abbiamo immediatamente attivato le necessarie verifiche per comprendere con esattezza quanto accaduto e intervenire con gli adempimenti del caso. Da una prima ricostruzione, l’episodio riguarderebbe un volontario di un’associazione che opera nelle nostre strutture. Ci rincresce e ci amareggia quanto accaduto, anche perché il contributo dei volontari delle associazioni è quotidiano, importantissimo e prezioso per i nostri pazienti e anche di supporto per gli operatori sanitari. Sull’episodio siamo in attesa di una nota di riscontro da parte dell’associazione». Non resta, dunque, che attendere.
 

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