La guida
Minacce alla Carrarese, l’amarezza del Ricortola: «Qui si allenano anche ragazzini»
Il dirigente: «Dovrebbe essere un vanto ospitare una squadra di serie B»
MASSA. Il tifo organizzato spesso parla per striscioni, senza usare mezzi termini. Ma quello comparso giovedì mattina fuori dal campo da calcio del Ricortola, senza firma, ha toni decisamente intimidatori: «Quei colori non verranno mai accettati a casa nostra. Agite di conseguenza, o ci pensiamo noi».
Il riferimento è agli allenamenti della Carrarese calcio, da qualche giorno ospitata a Ricortola ora che sono iniziati i lavori al loro stadio. Tutto fa presumere che lo striscione sia stato messo da qualche tifoso della Massese, storica rivale degli azzurri.
Evidentemente uno sconfinamento inaccettabile secondo una certa mentalità ultras, ma che suscita forte amarezza in casa Ricortola, ed anche un filo di preoccupazione.
Perché ospitare gli allenamenti di una squadra di serie B è un vanto per la società, visto che la squadra ha scelto il loro e non altri campi sportivi della zona. Inoltre per la società l’affitto del campo ha un ritorno economico, utile per portare avanti le attività, sistemare l’impianto stesso.
Ma può anche essere una fonte di ispirazione, e perché no, di orgoglio per tutti quei ragazzi che giocano e si allenano nel Ricortola.
In quel campo, tra quei pali, poche ore prima si sono allenati calciatori di serie B.
In tal senso, tra ragazzini, questa può essere una storia da raccontare volentieri a scuola. Per questo a Ricortola l’arrivo degli allenamenti della neo promossa in serie B sarebbe dovuta essere un’occasione festa.
Invece per colpa, auspicano, di poche teste calde questa vicenda è diventata l’ennesimo capitolo di una rivalità non solo calcistica.
La dirigenza del Ricortola spera sia finita qui, con uno striscione appeso con il favore della notte. Eppure la preoccupazione c’è. Non tanto di ritrovarsi tifosi esagitati fuori dai cancelli, piuttosto che qualcuno faccia un dispetto, qualche danno. Danni che non andrebbero a colpire l’attività del calciatore professionista di serie B, semmai quella del ragazzo del Ricortola calcio.
Alfredo Maggiani, storico dirigente del Ricortola spera che quello spiacevole episodio sia terminato nelle prime ore della mattinata di giovedì.
«Verso le 7 del mattino siamo stati chiamati dal custode, che ha trovato lo striscione. Siamo andati a toglierlo, perché ostruiva il cancello di ingresso. A quel punto abbiamo chiamato la Questura perché non sapevamo come comportarci».
Del resto le scritte non erano piacevoli.
«Spero sia stata una ragazzata. Noi abbiamo fatto questa collaborazione economica con la Carrarese perché non prendiamo finanziamenti dal Comune ma ci autososteniamo. Abbiamo forse l’impianto più bello in zona e la Carrarese ci ha fatto richiesta. Ci siamo invece ritrovati questo striscione, non facciamo denuncia perché non vogliamo inasprire i rapporti. Speriamo sia una ragazzata, non abbiamo ricevuto altri segnali men che meno minacce. Ma un po’ di preoccupazione c’è», ammette Maggiani.
Non tanto di trovarsi ultras fuori dal campo, semmai danni alla struttura. «Quello che lascia amarezza è che per noi ospitare una squadra di serie B, che sia la Carrarese, lo Spezia o il Pisa, doveva essere un vanto, una festa dello sport. E invece per colpa di qualche testa calda hai il pensiero di subire danni nella notte. Sono strutture che a noi servono, che paghiamo con le nostre tasche», ma soprattutto fa notare Maggiani, «sono strutture a disposizione dei ragazzini che vengono ad allenarsi e a giocare da noi. Dai 6 anni in poi, a passare un’oretta di serenità. La nostra filosofia, fin dai tempi della Ricortolese, era di togliere i ragazzi dalla strada. Noi allora l’arrivo della Carrarese l'abbiamo vista come un'opportunità. Intanto economica, perché l’affitto ci permette di fare la semina invernale e abbellire l’impianto. E poi per il blasone; mica ospiti tutti gli anni una squadra di serie B. Capisco il campanilismo, ma fino ad un certo punto».
Per questo Maggiani si augura che la contestazione si sia risolta con uno striscione. «Spero sia finita qui. Vogliamo pensare che sia stata solo una dimostrazione goliardica».
Intanto la questura sta facendo gli accertamenti del caso. La polizia infatti sta cercando di risalire agli autori dello striscione e chi lo avrebbe posizionato al campo.