A Carrara nuova vita per la scuola del marmo: quasi 4 milioni di lavori, ecco come diventerà
Una parte è stata demolita e sarà ricostruita: spazi per i nuovi macchinari, laboratori e “commesse” che arrivano dall’esterno
CARRARA. Investire nel futuro dei giovani strizzando l’occhio anche alla tecnologia è una delle peculiarità della scuola del marmo Tacca a Carrara. L’ambiente scolastico è determinante per uno studente soprattutto per l’incidenza sull’apprendimento.
I lavori e i costi
Una cifra considerevole pari a 3 milioni e 750 mila euro del Pnrr è stata stanziata per rendere l'edificio scolastico non solo più confortevole, ma al passo coi tempi. Manterrà le stesse dimensioni precedenti, ma all’interno risponderà a criteri di funzionalità e contemporaneità, un processo di restyling che va incontro al benessere dei suoi studenti come già anticipato la preside Ilaria Zolesi: «La struttura è stata parzialmente demolita, – ci ha voluto mettere al corrente Ilaria Zolesi – la parte antica è perfettamente efficiente a breve verrà ricostruita. La scuola si sta aggiornando sotto il piano delle tecnologie, sono stati fatti acquisti di macchinari. Le iscrizioni sono in aumento anche perché i diplomati trovano lavoro immediatamente e nel corso degli anni scolastici i ragazzi fanno delle belle esperienze con il Pcto,(percorsi per le competenze trasversali) presso aziende del marmo locali».
La spiegazione
A illustrarci la situazione i docenti Francesca Sandrini, Donatella Nardi, Sara Simonini e Marco Ambrosini. Quello che emerge fin da subito ed è incisivo a fronte della disoccupazione giovanile è che questa scuola viene contattata quotidianamente per la ricerca di diplomati da aziende del marmo, Sandrini ci riferisce, infatti: «Gli studenti intraprendono 3 settimane di stage in campo, in aziende della zona e di Pietrasanta, con contratti di lavoro anche estivi di apprendistato. C’è chi per la sua manualità trova impiego nei laboratori di scultura e chi invece è più adatto per i macchinari e va nelle aziende di progettazione con stipendi buoni. Altri per un calo di lavoro tornano qui e trovano nuovamente lavoro». Ci informano che due laboratori sono destinati alla scultura, con un duplice approccio, artigianale e attraverso il supporto di macchinari. Questo metodo va a individuare la predisposizione pratica degli studenti, formandoli e valorizzandoli sotto il profilo delle loro potenzialità professionali. Nel programma prendono campo anche tecniche di lavorazione tradizionale, come nel caso dell’esercitazione tecnica della messa a punto con il pantografo manuale, una tecnica del 700. Quindici postazioni per il laboratorio di informatica, dal 3 anno gli studenti lavorano con la progettazione Cad, una delle materie di esame.Dove si fa focus sulla fattibilità di progetti ad ampio raggio, dal design urbano fino al design, con schede tecniche, che riportano dati inerenti materiali da adoperare, i costi, il trasporto da adottare. Tra gli acquisti del parco macchinari: una macchina a controllo numerico,per un costo di 50mila euro. «La useremo per la realizzazione dei bassorilievi di vari formati e incisioni –ci ha spiegato Ambrosini – ma anche per scritte e targhe bidimensionali, per il 3d vanno aggiunti degli optional».
La tagliatrice
Poi la tagliatrice a filo diamantato, utilizzata per fare intarsi, per interventi di alta di precisione. Un’aula ospita in funzione di magazzino i gessi storici della scuola,ma anche opere di marmo. «Tra i quali – evidenzia Sandrini – una copia dell’opera di San Francesco che il comune di Camaiore ci ha dato da restaurare, gli studenti inizieranno da questo mese». Ci sono inoltre commissioni da parte del Comune e altri enti come targhe commemorative, per Falcone Borsellino, la pietra di inciampo per l’eroina locale Laura Zuccari e per gare sportive. A detta degli stdenti i punti forza della scuola sono rappresentati dalla preparazione dei docenti, artisti-scultori e artigiani del Made in Italy. Ma anche i numerosi progetti extra scolastici come Skills e Score, con la Fondazione Marmo, enti Locali e università.