Il Tirreno

Carrara, Anna Vittoria Laghi: così il professor Paolucci valorizzò il patrimonio della nostra Accademia

Carrara, Anna Vittoria Laghi: così il professor Paolucci valorizzò il patrimonio della nostra Accademia<br type="_moz" />

«Particolare attenzione alla collezione dei dipinti e alla Gipsoteca, il suo amore per Carrara proseguì anche successivamente. La Biennale del 2000, un’avventura entusiasmante»

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Carrara Anna Vittoria Laghi, cristica e storica dell’arte, già docente e presidente dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, in una sua nota spiega che «Alle parole di Carlo Bordoni e Simone Caffaz che ribadiscono l’amore e l’attenzione che, in qualità di Presidente, il prof. Antonio Paolucci ha riservato all’Accademia di Belle Arti di Carrara, vorrei aggiungere, soprattutto in qualità di amica di una vita, alcune considerazioni circa il contributo davvero importante che dall'alto della sua autorevolezza di grande studioso Paolucci ha saputo dare alla valorizzazione dell’ingente patrimonio artistico che la città conserva nella sua antica e prestigiosa Accademia di Belle Arti, suggerendo e favorendo iniziative portate avanti, in una sorta di continuità, dai direttori e dai presidenti che gli sono poi succeduti».

E osserva: «Durante la sua Presidenza, Paolucci ha riservato particolare attenzione alla collezione dei dipinti che si conservano in Accademia, tanto da promuovere insieme a Lina Sicari, all’epoca Presidente degli Amici dell’Accademia, la schedatura, il riallestimento e il restauro dei dipinti della collezione. In questa opera oltre alla sottoscritta coinvolse i colleghi Cristina Frulli, Giuseppe De Iuliis e Sandro Bellesi, tutti noi già suoi collaboratori durante il periodo post-universitario a Firenze. Il lavoro si concluse con la pubblicazione edita da Electa nel 2002 del volume La Pinacoteca dell’Accademia di Belle Arti di Carrara. Come non ricordare poi le personalità della cultura che durante il suo mandato furono invitate a tenere conferenze o a conoscere da vicino le collezioni dell’Accademia. Litta Medri che, all’epoca direttore del Museo-giardino di Boboli, fu invitata a presentare lo scultore Igor Mitoraj in una conferenza organizzata dagli Amici dell’Accademia. Carlo Sisi ed Ettore Spalletti, entrambi funzionari della Soprintendenza ai Beni artistici e storici delle province di Firenze, Pistoia e Prato, coinvolti nella ri-scoperta e apprezzamento della vasta collezione dei gessi che si conservano in Accademia. Fu grazie a questa esperienza che Carlo Sisi, invitò la sottoscritta come rappresentante dell'Accademia di Carrara al convegno “Le gipsoteche in Toscana” svoltosi a Pescia nella Gipsoteca Libero Andreotti il 21 marzo 2001, e inserì la Gipsoteca dell’Accademia di Belle Arti di Carrara nel volume Le gipsoteche in Toscana. Per una prospettiva di censimento nazionale edito nel novembre 2002. Fu poi grazie ad Ettore Spalletti che avendo più volte suggerito di procedere alla rivalutazione della collezione dei gessi dell’Accademia, aveva voluto essere presente al convegno Le gipsoteche delle Accademie storiche tra Museo, tutela didattica e restauro organizzato da Giuseppe De Juliis e dalla sottoscritta a Carrara quando alla Presidenza era stato nominato Pietro Cascella e alla Direzione Marco Baudinelli». Non solo: «Sulla scia di un'attenzione particolare al patrimonio artistico dell’Accademia che Antonio Paolucci seppe stimolare, iniziò la vera e propria rivalutazione della Gipsoteca dell’Accademia di Belle Arti che si concretizzerà sotto la direzione di Marco Baudinelli e che coinvolgerà i suoi tre Presidenti, Pietro Cascella, Mariella Zoppi, Simone Caffaz. Baudinelli avviò una vera e propria campagna di messa in sicurezza della Gipsoteca, un progetto della ricollocazione dei gessi, da troppo tempo abbandonati nei magazzini, nonché una importante e mai attuata campagna di restauro resa possibile anche grazie a quanto più volte Paolucci aveva suggerito, e che Baudinelli attuò, ovvero l'attivazione, nel programma didattico dell’Accademia, di un vero e proprio Corso sul Restauro dei materiali lapidei. Un progetto durato nel tempo e non privo di ostacoli che si concretizzò nel giugno 2011 con la mostra "D'après Canova. L’Ottocento a Carrara L’Accademia e i suoi maestri”, che ebbi l'onore di curare insieme ad Alba Macripò a Palazzo Binelli e che attirò circa 40.000 visitatori. Poi, con l'avanzare dei lavori di restauro, nel 2012 fu la volta della mostra Il tempo di Elisa. Il mito e la bellezza. Ma l’amore del Prof. Antonio Paolucci per l’Accademia di Carrara prosegue nel tempo e nel 2012 viene invitato a presentare il mio libro Arturo Dazzi Scultore e pittore edito da Pacini. Inutile ricordare la grandiosa edizione della Biennale di Scultura di Carrara del 2000, ne ha già parlato nei giorni scorsi Carlo Bordoni. Fu un'avventura entusiasmante per tutti noi che collaborando con la sua curatela, abbiamo avuto modo, se ancora ce n'era bisogno, di apprezzare la sua enorme cultura, la sua impareggiabile capacità di comunicatore, la sua statura di vero "servitore" dello Stato».l



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