Il Tirreno

CARRARA. Amava il mare, anche quando quel mare diventava pericoloso. Anche quando in quelle acque increspate, della riviera apuana e di quella di Levanto, doveva buttarsi per salvare la gente. Tanta gente, quella che Luca, per tutti Luchino, Venturini ha strappato ai marosi nella lunga carriera di bagnino e socio della cooperativa Mare Sicuro.

Luca Venturini era un uomo generoso che amava la vita e il suo mare: un’infezione lo ha ucciso a 49 anni, dopo un doppio ricovero in ospedale. La seconda volta non ne è più uscito, la prima aveva provato a rimettersi in piedi, a tornare al lavoro, nell’alto seggiolone da guardiaspiaggia, sul litorale di Marina di Carrara.

La notizia della morte di Luca Venturini ha fatto scendere un velo di tristezza in un settembre che sta regalando scampoli di piena estate. Luchino in spiaggia lo conoscevano tutti.

Lo vedevano arrivare al lavoro sfrecciando sul monopattino, o lungo il viale con i pattini ai piedi. Aveva un sorriso per tutti, una parola per i bagnanti, anche quelli che non conosceva.

Qualche tempo fa aveva contratto un’infezione: sembrava essersela cavata con un primo ricovero in ospedale. Era uscito pieno di energia, era tornato al lavoro. Ma, dopo poco era stato di nuovo male. Un nuovo ricovero in ospedale. Le sue condizioni si sono aggravate. Luca Venturini non si è più ripreso: nella giornata di ieri è arrivata la notizia della sua morte.

Una notizia che ha suscitato profondo cordoglio in tutti quelli che lo conoscevano e amavano.