Marina di Massa, rischia di annegare a 13 anni: decisivo il massaggio cardiaco del bagnino
La ragazzina è stata portata in “codice rosso” all’ospedale Meyer. ll caso ha voluto che in spiaggia ci fossero anche un medico e un’infermiera. Domenico Tarantino: «Mi hanno assistito, sono stati di grande aiuto»
MARINA DI MASSA. È successo tutto in un attimo. Il padre che si gira da un’altra parte. Il mare che si alza e poi si riabbassa e trascina la bimba sotto. Lei che, stando a una prima ricostruzione, non sa nemmeno nuotare. E non riesce a tirare fuori la testa. Beve acqua. Rimane sott’acqua qualche secondo, ma troppi per il suo corpicino. E perde i sensi. Poi si accorgono di lei, si sente gridare. Una donna la afferra per tenerla fuori dall’acqua, quando due bagnini partono dalla battigia e si tuffano in acqua per andare a soccorrerla. La portano in spiaggia e lì iniziano il massaggio cardiaco («quello per i bimbi, con due dita, come mi avevano insegnato al corso», racconta a Il Tirreno il bagnino della spiaggia libera Domenico Tarantino). Un secondo, due, dieci, e ancora. Alla fine la piccola tredicenne, di origine egiziana, sputa fuori l’acqua e si riprende. Poi arrivano anche i soccorsi, che la portano al pronto soccorso dell’ospedale Apuane e poi, da lì, in codice rosso, al Meyer, l’ospedale specializzato per i bimbi.
È successo ieri mattina intorno alle dieci alla spiaggia libera del pontile di Marina di Massa. A chiamare i soccorsi, tempestivamente, è stato il proprietario del bagno Tirreno. «Non so di preciso cosa sia successo - racconta Lorenzo Marchetti, che gestisce l’attività di famiglia insieme alla sorella -. Ero in veranda quando ho sentito gridare. Mi hanno detto “chiama un’ambulanza, chiama un’ambulanza, c’è una bimba che stava per annegare”. E io li ho chiamati. Loro sono arrivati veramente subito. Io stavo male. Quando ho saputo che c’era una bimba in pericolo, mi sono agitato, ero molto preoccupato».
Il caso ha voluto che in spiaggia, ci fossero anche un medico e un’infermiera, che erano lì accanto al bagnino mentre stava facendo la rianimazione. «Io avevo imparato a farlo nel corso - spiega Tarantino -, ma la loro presenza è stata comunque fondamentale, di supporto. Loro sicuramente sapevano se stavo facendo bene o meno, e hanno visto che lo sapevo fare».
A buttarsi in acqua, sono stati in due. «Abbiamo sentito gridare e abbiamo visto questa donna che teneva la bimba - continua - quindi siamo andati subito a prenderla. Non sapevamo ancora cosa fosse successo e cosa dovessimo aspettarci».
In spiaggia, intorno alla bimba, si è formato un gruppo di persone tutte preoccupate per quella piccola che ha rischiato di annegare. La tredicenne è stata portata con il Pegaso all’ospedale fiorentino per accertamenti. Stando a una prima ricostruzione potrebbe avere acqua nei polmoni, ma non dovrebbe rischiare la vita.