Il Tirreno

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I cento anni di Nunzia ultima testimone della strage di Vinca

I cento anni di Nunzia ultima testimone della strage di Vinca

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carrara. Oggi Nunzia Borzani, vedova Bernardi, compie 100 anni. Cento anni, è proprio il caso di dirlo, vissuti coraggiosamente.

Con un diploma di maestra in tasca, quando la scuola superiore era per molti e molte solo una chimera, e dopo i primi anni di insegnamento, Nunzia Borzani ha vissuto in prima persona e sulla propria pelle l’orrore della strage nazifascista a Vinca.

Lo aveva raccontato proprio sulle pagine del Tirreno quel ricordo indelebile che neppure lo scorrere del tempo aveva reso più sbiadito.

«Il quarto giorno ho pianto. Ho guardato il mio paese, quello che ne era rimasto, ho pensato alla mia gente, quella che non avrei più rivisto. Erano passati quattro giorni, Vinca era ferita al cuore eppure continuavano a sparare. Solo allora, dopo quattro giorni, ho pensato che non sarebbe mai finita. Solo allora ho pianto». Nunzia ha vissuto una vita lunga, intensa ma quando parla del suo paese, Vinca, e della strage del 1944 torna la ragazzina di allora. Ricorda per filo e per segno ogni ora, ogni minuto. Ricorda i volti, il latte della caprea che era diventato unico cibo. L’urina con cui si dissetavano i bambini. Ricorda tutto Nunzia Borzani. E conosce soprattutto quanto sia importante e rendere omaggio a una pagina di storia che non deve essere dimenticata. Per anni, ogni anno, è stata in prima fila alla commemorazione che si tiene ogni 24 agosto nel paese. Di quei quattro giorni culminati il 24 agosto del 1944, Nunzia è rimasta l’unica custode. «Io di quella mattina me la ricordo come fosse ora. Mi ricordo tutto» racconta Nunzia Borzani Bernardi che il 24 agosto aveva 23 anni, e lo sguardo fiero, come quello di oggi.

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