Il Tirreno

A Partaccia e Ronchi incubo lavarone. Il Comune: presto puliremo l’arenile

Ivan Zambelli
A Partaccia e Ronchi incubo lavarone. Il Comune: presto puliremo l’arenile

In alcune zone ancora depositi di tronchi e vegetali. L’assessore Ravagli: la rimozione appena il mare sarà calmo

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Ivan Zambelli / massa

In spiaggia con ancora qualche criticità: una su tutte risponde al nome di lavarone.

Gli accumuli di “lavarone” sono ancora presenti in diverse spiagge libere, ma a breve avverrà la loro rimozione. Per lavarone si intende, in senso stretto, la flora marina che si sedimenta sulle spiagge in seguito a forti mareggiate.

Ma nel senso comune il termine si estende a tutta una serie di rifiuti, organici e inorganici: rami, tronchi ed alghe, ma anche bottiglie di plastica, oggetti domestici, negli ultimi tempi anche mascherine e guanti.

Questo ammasso si qualifica quindi come rifiuto speciale, e necessita di essere smaltito secondo una particolare procedura, abbastanza costosa.

Nei giorni scorsi il tema del lavarone lungo gli arenili era tornato all’onore delle cronache, perché in seguito al recente maltempo si potevano trovare diversi accumuli lungo le spiagge libere: in Partaccia, a Marina di Massa, ai Ronchi.

E, proprio nella giornata di ieri, siamo tornati in quelle zone per vedere se la situazione è mutata; tutto confermato, e in alcuni tratti è persino peggiorato.

L’ammasso vicino al Baracchino Rosso, in Partaccia vicino alla ex colonia Ugo Pisa, è sempre lì, ma i gestori della spiaggia libera attrezzata ci informano che sono stati contattati da Asmiu, e nei prossimi giorni l'azienda provvederà a pulire; a peggiorare è invece la situazione alla spiaggia del Trabucco, ai Ronchi: qua è presente una vera e propria montagna di lavarone, posta al confine tra il parcheggio della spiaggia e il locale Essenza, la quale genera inevitabili malumori per entrambi i gestori.

Antonio Simonini, bagnino e membro della Cooperativa Mare Sicuro che gestisce la spiaggia del Trabucco, ci spiega: «Questo è un punto di deposito, i bagni della zona portano qua il lavarone che trovano sulle loro spiagge, in modo che Asmiu possa poi passare a ritirarlo. Ma è una scelta ingiusta, perché sia noi che il locale a fianco ne paghiamo le conseguenze. Di là (all’Essenza) ci mangiano a pochi passi. Anche il tempo non aiuta, perché oggi c’è il mare mosso e probabilmente nelle prossime ore sulle spiagge arriverà altra roba. In questo senso stanno aspettando per ritirare quello già presente. Molta gente che viene al mare ha presente questa situazione, ma altri, specie i turisti, non lo sanno e si lamentano».

Sempre Simonini tiene a precisare che «questa montagna è frutto di dieci, quindici giorni al massimo; e non si tratta solo di rifiuti che vengono da questa provincia: in passato ho trovato cartelli della tenuta di San Rossore, da Marina di Grosseto, le correnti spingono verso questa zona. Poi ci sono comuni nell’entroterra che fanno lavori lungo i fiumi e poi non puliscono; tutte queste cose scendono a mare con le piene. Se il problema resta del nostro comune non ne usciamo».

A fare il punto sulle ragioni di questa situazione è l’assessore all’ambiente Veronica Ravagli: «Abbiamo disposto dei punti strategici di deposito: alla Partaccia, ai Ronchi, alla colonia Torino. è vero che andiamo ad occupare spiagge libere e che non sono belli a vedersi, ma purtroppo dobbiamo tenere conto anche dell’aspetto finanziario: la bonifica dal lavarone costa dai 400 ai 600.000 euro l’anno, e quest’anno ne sono già stati spesi 200.000».

«Abbiamo optato per una ottimizzazione dei costi - continua - perché sarebbe ancora più dispendioso rimuovere ogni volta ciò che arriva sulle spiagge; detto questo, la rimozione, salvo eventi eccezionali, sarà settimanale. La scelta del sito è quindi ricaduta su quelle zone perché hanno sia lo spazio per gli accumuli sia lo spazio di manovra per i mezzi. In questi giorni stiamo aspettando a rimuovere quanto accumulato perché il mare continua ad essere mosso».

La rimozione sarebbe quindi dietro l'angolo. Più lontana invece la soluzione al continuo arrivo di vegetali ed altri tipi di rifiuti sulle nostre coste, problema comunale ma che richiede una risoluzione a livello regionale.

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