Il Tirreno

in commissione 

Forno crematorio i tecnici rassicurano

Luca Barbieri
Forno crematorio i tecnici rassicurano

L’assessore Sarah Scaletti: i dati sono più che confortanti l’impianto segue limiti restrittivi oltre la norma nazionale

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CARRARA

Prosegue in una commissione convocata ad hoc il botta e risposta tra amministrazione e il consigliere di Forza Italia Lorenzo Lapucci sul forno crematorio di Turigliano. Dopo la mozione respinta nell'ultimo Consiglio comunale del consigliere forzista per installare nell'impianto una centralina per verificare la qualità dell'aria, la questione e il dibattito si ripropongo in commissione; ma da Palazzo civico e Arpat rassicurano nuovamente sui dati.

Ad aprire dunque la seduta che si è tenuta ieri il presidente Giovanni Montesarchio. «Con questa commissione vogliamo chiudere il dibattito sul forno: noi siamo sicuri di aver seguito tutte le normative», ha sottolineato.

Poi è stato il turno di Lapucci. «In sette mesi non si è sentita la necessità di fornire dati disaggregati. C'è stata mancanza di trasparenza in parte della partecipata, ma soprattutto dall'amministrazione. Non ho mai messo in dubbio i dati che sono stati forniti; ma non era poi così difficile fornire una tabella con i disaggregati», ha replicato il consigliere prima di ribadire il tema centralina.

A tornare sui dati, dopo l'altra commissione direttamente all'impianto del giugno scorso, anche, tra gli altri, Luca Cimino e Lucia Venuti, rispettivamente per Apuafarma e Amia, l'assessore Sarah Scaletti e la dottoressa Licia Lotti (Arpat).

E così, dopo la puntualizzazione di Luca Cimino («Ho il diritto di tutelare i cittadini, ma anche di difendere l'azienda: chi lavora è sotto pressione; pretendo rispetto per queste persone che sono formate. Se ci sono dubbi noi siamo qui: ma trovate un equilibrio»), ci sono state le rassicurazioni sui dati delle emissioni dell'impianto direttamente dall'assessore Scaletti e da Arpat.

«Sono favorevole alla pubblicazione dei dati; non c'è nessun segreto politico. Torno a dire: i dati erano disponibili nel corso dell'ultima commissione. Sta a cuore a tutti la salute pubblica: i dati sono più che confortanti e i risultati sono molto inferiori a quelli prescritti», ha fatto notare l'assessore.

Un parere confermato anche dalla rappresentante Arpat: «Quest'impianto segue limiti più restrittivi rispetto anche alla normativa nazionale in materia: è una restrizione lo so, ma l'impianto è adeguato a rispettare questi limiti», ha spiegato la dottoressa Lotti che ha ritenuto la centralina uno strumento non idoneo perché influenzabile anche da altre sorgenti in un territorio, ha continuato, dal punto di vista ambientale «non vergine». —



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