Il Tirreno

La Comune si presenta con la falce e il martello 

di Francesca Vatteroni
La Comune si presenta con la falce e il martello 

Il simbolo storico per la lista di Rc, Sinistra Anticapitalista e Fabbrica della Sinistra La candidata sindaca Paladini: edifici scolastici e filiera del marmo le priorità

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CARRARA. Il simbolo storico comunista della falce e il martello e il nome “La Comune”, tutto in colore bianco su sfondo rosso, «Per rimarcare che noi siamo di sinistra» spiega Daniele Orsini, il portavoce della lista La Comune, nel presentare la lista che vede riunire sotto la stessa bandiera: Rifondazione Comunista, Sinistra Anticapitalista e Fabbrica della Sinistra e che propone Ilaria Paladini alla guida del nuovo governo amministrativo. Il programma della Comune verrà illustrato nei dettagli tra pochi giorni ma nel frattempo i fondatori ne hanno puntualizzato le priorità. Contenere il rischio idraulico e intervenire su dissesto idrogeologico è per La Comune il primo obiettivo da realizzare; rendere agibile e mettere in sicurezza gli edifici pubblici, in primis gli edifici scolastici è un altro punto particolarmente sentito, oltre alla necessità di ricostruire la filiera del marmo e creare un sistema di sicurezza sociale quale strumento di prevenzione della povertà. Anche rendere nuovamente pubblici i servizi fondamentali e utilizzare il turismo culturale come chiave di volta per la riconversione dell’economia della città, sono considerati punti cardine del programma. «Il contenimento del rischio idraulico e idrogeologico può esserci solo con una pianificazione urbanistica seria ed ecosostenibile» sostiene Orsini che punta poi il dito contro le precedenti amministrazioni, colpevoli di aver sabotato il regolamento sugli agri marmiferi del ’94, approvato durante la giunta Fazzi-Contigli, contribuendo in modo determinante a creare una situazione in cui le concessioni non sono più state rilasciate e in cui : «Non si conosce quali siano le entrate» denuncia il portavoce della Comune. A proposito di regolamento sugli agri, Massimo Menconi capogruppo di Rifondazione Comunista precisa che in Consiglio voterà sicuramente contro la proposta del nuovo Regolamento:«È un’accelerata che non ha senso, con una proposta di Legge regionale sui beni estimati che è ancora in fase di approvazione e che parla purtroppo e chiaramente di beni privati anziché di beni pubblici: è giusto quindi rinviare ogni decisione alla prossima legislatura» conclude Menconi. «Mi unisco all’appello di Rifondazione e di Sinistra Italiana -commenta la Paladini-perché venga revocata l’autorizzazione per la manifestazione del 1° maggio, organizzata da Lotta Studenetesca di Forza Nuova».
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