Il tribunale ha ridiscusso il blocco dei duecentocinquantamila euro
Halilovic, sequestro atto secondo
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Izet Halilovic è titolare del conto corrente che la procura ha congelato 2 MINUTI DI LETTURA
MASSA. È tornato in discussione in tribunale il sequestro dei duecentocinquantamila euro di proprietà di Izet Halilovic bloccati dalla procura. Il collegio - Failla, Aracri e Dragotto - ha preso in visione la seconda richiesta di sequestro presentata dal pm Rossella Soffio dopo che la prima era stata contestata dalla difesa per un vizio di forma (il tribunale si era riunito dopo i trenta giorni che sono concessi come limite massimo dalla richiesta della misura). Il collegio deciderà entro la prossima settimana. Nella prima udienza Halilovic era arrivato davanti ai giudici con due valigie piene di documenti per dimostrare che i soldi che gli sono stati sequestrati erano guadagnati. La guardia di finanza gli aveva bloccato 250mila euro che aveva depositato sul conto in banca. Secondo gli investigatori, quel denaro era di dubbia provenienza. Il capo dei rom del Lavello ai giudici ha spiegato che gran parte di quel denaro proviene dalla vendita di una casa di sua proprietà, in Bosnia. Il collegio dovrà esprimersi sul sequestro preventivo della somma, avvenuto un paio di mesi fa. I soldi erano stati trovati su un conto corrente aperto da Halilovich in una banca di Massa. I controlli della guardia di finanza sono iniziati su input del sindaco di Carrara, Angelo Zubbani, che aveva chiesto un'indagine patrimoniale sui nomadi del campo Lavello a Carrara, in previsione della sua chiusura e del trasferimento nelle case popolari dei rom che non abbiano possibilità economiche. Halilovic di mestiere fa il rigattiere.