Lucchese, Arezzo cala il poker: la salvezza diretta si deciderà in 90 minuti
Difesa in emergenza e Pattarello va a nozze, pari del Sestri e addio forbice
AREZZO. Ancora 90 minuti di sofferenza di una squadra che conosce come poche il significato delle parole patimento e tribolazione. Domenica al Porta Elisa contro una Torres già sicura del terzo posto, i rossoneri devono conquistare i tre punti e sperare che il Sestri Levante – oggi a -8 dopo il pari interno con l’Ascoli ora matematicamente salvo – non riesca ed espugnare il Cabassi di Carpi (emiliani ormai fuori dalla lotta playoff) e a mantenere quel distacco che consentirebbe ai liguri di disputare i playout (10 e 17 maggio le date degli spareggi salvezza). Troppo forte l’Arezzo a trazione anteriore per questa Lucchese priva di due perni della retroguardia come Gucher (squalificato) e Rizzo (ko per l’influenza) e alle prese con un centravanti vecchio stampo come Pattarello (17 reti all’attivo) autore di un assist, una doppietta e giocate sontuose per un calciatore di serie C.
L’illusione dura un tempo
Dura 60 minuti l’illusione di uscire dallo stadio Città di Arezzo con un punto che avrebbe probabilmente messo la pietra tombale sulla salvezza diretta. Ma ai ragazzi di Gorgone non si può rimproverare nulla. Da quasi sei mesi giocano senza percepire un euro con trasferte finanziate da tifosi, commercianti e associazioni e con pseudo dirigenti avvicendatisi in seguito a farlocchi passaggi societari con vendite a un euro e un caravanserraglio di ‘personaggetti‘ buoni per le parodie di Crozza e che – come le ciliegie – hanno raccontato una serie di panzane che offendono l’intelligenza e il buon senso. Al termine di questa allucinante vicenda sarà l’autorità giudiziaria a chiarire cosa è realmente accaduto e quali le origini di un dissesto che corre verso i cinque milioni.
L’eurogol di Magnaghi
Contro una formazione che aspira legittimamente ad andare avanti nei playoff in virtù della forza di un organico importante, la Lucchese gioca per un’ora a viso aperto. Gorgone inventa Galli come vice Gucher, Gasbarro rimpiazza il fisicato Rizzo e Welbeck rileva l’infortunato Ballarini. Il match è piacevole e al minuto 28’ una micidiale zampata nell’area piccola di Magnaghi su assist dalla sinistra di Antoni porta avanti i rossoneri che a quel punto sono virtualmente salvi. Ma se in difesa gli amaranto concedono qualcosa, davanti sono una vera macchina da guerra con Pattarello a destra e Tavarnelli a sinistra che creano superiorità numerica. Ed è proprio una giocata del bomber amaranto su cross di Dezi che in spaccata al volo mette la palla in mezzo per l’ex Shaka Mawuli (la migliore prestazione stagionale per il ghanese) che ha il tempo di aggiustarsi la sfera e infilare l’altro ex Melgrati.
Il crollo nella ripresa
Come a Pescara e a Pontedera anche ad Arezzo nella ripresa la Lucchese non regge l’urto degli avversari. Sin dall’inizio gli amaranto prendono il comando delle operazioni con i rossoneri che rinculano pericolosamente senza riuscire a ripartire. Si capisce che, senza cambi, prima o poi i padroni di casa riusciranno a passare. E dopo un paio di brividi su Ravasio, Righetti e Shaka ecco puntuale la rete di Pattarello che dal limite supera Visconti e infila Melgrati sul suo palo. É il gol della resa. E lo stesso panzer dell’Arezzo – dopo una sanguinosa palla persa in mezzo al campo dai rossoneri – a ricevere dal limite infilando il portiere ospite con un rasoterra sporco alla sua destra. Chiude i conti dopo la mezz’ora una conclusione di potenza di Tavarnelli, una spina nel fianco della retroguardia rossonera, che s’infila sotto la traversa. Ma la Lucchese mentalmente è già negli spogliatoi.