Mirco Diamanti, il coach delle promozioni spegne 70 candeline: i trofei e la città che non può dimenticare
Professore di educazione fisica, ha fatto sognare Lucca insieme alle atlete del Basket Le Mura: la super carriera
LUCCA. Mirco Diamanti spegne settanta candeline (oggi, 9 aprile). Settanta anni condivisi con la passione per la pallacanestro, undici di questi passati al Palatagliate, che per lui è stato come una seconda casa ai tempi del Basket Le Mura, società che ha fatto crescere prendendola da matricola in B nazionale e portandola fino allo scudetto. Uno dei pochissimi allenatori in circolazione in grado di dare un vero valore aggiunto alle proprie squadre. Era l’agosto del 2006 quando il Basket Le Mura organizzò la conferenza stampa di presentazione di Diamanti come allenatore della prima squadra. Il gruppo era composto essenzialmente da giocatrici lucchesi che avevano appena vinto la B regionale nello spareggio contro Scandiano e si approcciavano per la prima volta nella loro storia a disputare un campionato nazionale. Alla domanda – legittima – se l’obiettivo stagionale, con la squadra da matricola a questi livelli, sarebbe stata una salvezza tranquilla, rispose: «No, macché salvezza. Se sono venuto qui è solo per fare il meglio possibile e provare a vincere». Una frase che poi avrebbe dato un senso a tutti i suoi anni in biancorosso e alla sua intera carriera da allenatore.
La storia
Nato a Carrara, dove poi ha scelto di continuare a vivere lavorando come professore di educazione fisica, il rapporto tra Mirco Diamanti e Lucca è legato a doppia mandata dopo che all’inizio degli anni ‘80 aveva anche allenato la Pallacanestro Lucca in serie C maschile. Poi il passaggio al basket femminile, dove ha indubbiamente dato il meglio di sé studiando e introducendo anche tecniche di allenamento innovative. Il suo primo capolavoro inizia alla Spezia (squadra promossa dalla B alla A1 e fino alla semifinale scudetto e alla partecipazione alle coppe europee), dove nasce il suo rapporto con Mery Andrade, la giocatrice che più di ogni altra è riuscita a portare sul campo la sua idea di pallacanestro. Il passo successivo consiste nel prendere un’aspettativa dal proprio lavoro per trasferirsi a Napoli, piazza ambiziosa dove vince la A2 e la Coppa Italia di categoria.
A Lucca
Il grande merito di portare un allenatore come Mirco Diamanti a Lucca è di Vincenzo Buchignani e Lidia Gorlin. I due lo conoscono bene, sanno che una squadra neopromossa in B nazionale sarebbe un ridimensionamento per un allenatore come lui che ha già vinto campionati e disputato le Coppe Europee. Lo corteggiano e gli prospettano davanti un programma ambizioso riuscendo a portarlo a Lucca. È in quel momento, da quella conferenza stampa al Palatagliate, che inizia un nuovo corso che porterà Lucca sulla cartina geografica del basket femminile italiano fino a diventare un punto di riferimento per l’intero movimento. In due anni arriva la promozione in A2, dopo altri due anni, nel 2010 arriva quella in A1, con la società che continua a crescere. Da lì in poi è una vera e propria escalation perché al Palatagliate arriva per due volte la Nazionale femminile, si organizza la Final Four di Coppa Italia e un Opening Day. In campionato, appena il Basket Le Mura arriva nel massimo campionato, Mery Andrade arriva a Lucca insieme a una 23enne Benedetta Bagnara e alle americane Shamela Hamton e Courtney Willis. Il primo anno arriva una salvezza al primo turno dei playout. Il secondo anno invece il gruppo è competitivo fin da subito. A gennaio la squadra si concede il lusso di eliminare Schio in Coppa Italia e da lì in poi la stagione sarà in crescendo con un girone di ritorno al limite della perfezione, la qualificazione ai playoff, dove al primo turno la squadra fa fuori Umbertide, e poi la serie con Taranto al meglio delle cinque partite, quella in grado di riportare il tutto esaurito al Palatagliate per gara 1 e gara 4, prima di cedere in cinque partite di fronte a una vera corazzata che vincerà lo scudetto con un secco 3-0 su Schio. Nel frattempo il Basket Le Mura inizia a essere un bacino prezioso anche per la Nazionale, lo stesso allenatore viene chiamato alla guida dell’Under 18 femminile agli Europei giovanili e la squadra arriva a disputare otto finali tra Coppa Italia, Supercoppa e Scudetto. Purtroppo in Italia ci si deve sempre confrontare con Schio per sette volte le lucchesi devono arrendersi al secondo posto.
Nel 2017 però il gruppo ha maturità e consapevolezza per fare bene. Dopo una stagione chiusa a pari punti con Schio, ma dietro a causa della differenza canestri, la squadra alza il livello del proprio gioco nei playoff. Nella serie finale contro le venete, dopo l’1-1 ottenuto in Veneto, Schio arriva agguerrita al Palatagliate in gara 3 e con un ottimo ultimo quarto si presenta con un margine di un punto a sette secondi dalla fine. Gatti recupera un pallone per le venete e invece di far scorrere il tempo decide di andare a segnare lasciando alle biancorosse l’ultimo tiro. Il resto è storia perché Harmon subirà fallo andando in lunetta e segnerà il primo canestro e sbaglierà volutamente il secondo per il rimbalzo offensivo di Wojta che agguanterà il supplementare. Da lì in poi sarà una cavalcata biancorossa fino allo scudetto del 7 maggio. Lucca è campione d’Italia.
Gli ultimi anni
Smaltita la festa per il campionato si arriva però alla rottura tra la società e l’allenatore e nel giugno del 2017 le strade tra il Basket Le Mura e Diamanti si dividono dopo 11 anni di soddisfazioni. Per il coach un anno di stop, poi la scelta di tornare in campo per una stagione nel basket maschile alla guida del Cmc Carrara in C Silver. Infine un’altra pausa prima di tornare in campo a Crema, dove assieme al suo vice storico Giuseppe Piazza conquista la Coppa Italia di A2 e la promozione in A1 in una stagione in cui la squadra ha avuto una sola sconfitta. L’anno successivo inizia la stagione di A1 a Ragusa ma la scintilla con la piazza siciliana non riesce a scoccare e il rapporto si chiude dopo poche partite. Infine a fine gennaio subentra in corsa a Broni, in A2, dove la squadra si stava esprimendo al di sotto delle aspettative. Dal momento del suo arrivo il gruppo trova otto vittorie in dieci partite, mette al sicuro il traguardo dei playoff e si candida al ruolo di outsider. Ancora una vola dimostra come sia lui il vero valore aggiunto.