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Serie C

Lucchese, gruppo di Terni vicino all’acquisto del club

di Luca Tronchetti

	Veli e Longo
Veli e Longo

Dal giudice due decreti ingiuntivi per 100mila euro arrivati da poco. Chi acquista la società dovrà versare subito 1,5 milioni per pagare stipendi e contributi vecchi e nuovi

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LUCCA.  Mentre la Lucchese è ambita in mezzo mondo – dal misterioso broker italiano-canadese Paul Scenna al gruppo australiano Racing City Group Global per passare dall’imprenditore Polonia sino alla società asiatica ventilata dal pio avvocato Giuseppe Longo, presidente dimissionario del club smentito dal commercialista Stefano Sampietro in quanto l’informazione è priva di fondamento – in tribunale sono arrivati belli freschi ulteriori decreti ingiuntivi, già accolti dai giudici, per una cifra superiore ai 100mila euro: 66.835 euro da parte di un’azienda di trasporto e 33.375 euro da una ditta versiliese. A cui vanno aggiunti i circa 120mila euro arrivati in tribunale del 2024 (crediti rateizzati e solo in parte già saldati). Con una differenza: che, sino allo scorso dicembre, i legali del “Gruppo Bulgarella”trovavano un accordo con gli avvocati della controparte per dilazionare il debito e quindi il procedimento si bloccava senza che gli atti venissero trasmessi ai piani in cui si trova la procura della Repubblica. Ma da un mese e mezzo a questa parte nessuno risponde per sistemare le obbligazioni. Ergo: ci sono tutte le condizioni per far partire un’istanza di fallimento. Unico modo per porre a uno stucchevole teatrino che da commedia si sta trasformando in farsa.

Game Over?

Sarà un caso, ma proprio mentre il sindaco revisore, il commercialista Liban Varetti, si appresta a portare i libri in tribunale, non prima di aver inviato una pec in cui invita la nuova proprietà di ‘Sanbabila srl’ (a proposito è singolare venire a conoscenza che in Figc non vi è alcuna traccia del passaggio del 100% delle quote, acquistate per la simbolica cifra di 1640 euro, alla SLT del commercialista Stefano Sampietro) affinché presentasse un piano industriale e una governance, ecco che l’avvocato della curia partenopea Giuseppe Longo – presidente e amministratore delegato dimissionario, ma per la Lega Pro, ancora azionista di maggioranza di ‘Sanbabila srl’ – fissa per il 13 marzo l’assemblea dei soci dopo che, in seconda convocazione, la stessa era andata deserta senza che fosse stato chiamato a prenderne parte l’organo sindacale. Il dottor Sampietro sembra abbia trovato un ipotetico acquirente. Vero? falso? In un comunicato fatto pervenire dall’addetto stampa dimessosi un mese fa, la SLT Associati srl del commercialista romano sostiene che: «Stiamo conducendo da giorni una trattativa avanzata con un gruppo di imprenditori di Terni (uno è originario di Latina, ndr), finalizzata alla cessione della società Lucchese. Tale negoziazione si trova in una fase estremamente avanzata e potrebbe concludersi positivamente già nelle prossime ore. Ribadiamo il nostro impegno per garantire un futuro solido e trasparente alla società Lucchese». Una cosa è certa: chi oggi prende la Lucchese deve tirare fuori, euro più euro meno, circa 1,5 milioni. Oltre 700mila euro per stipendi e contributi di novembre, dicembre e gennaio, oltre 350mila euro per stipendi di febbraio e marzo (versamento 16 aprile), spese di gestione (alloggio, vitto, trasferte squadra, pagamento bollette inevase per luce, acqua e gas al Porta Elisa, compensi a steward, ambulanze e vigili del fuoco oltre ai soldi da versare a procuratore e ai nuovi fornitori) per circa 250mila euro. E siamo solo all’inizio. C’è poi da sostituire la doppia fideiussione di Bulgarella (350 più 400mila euro) con un’altra che abbia le medesime garanzie, ripianare il debito pregresso, preparare la documentazione per l’iscrizione – in caso di salvezza – al prossimo campionato di serie C. Non proprio una passeggiata di salute per chi vuol cimentarsi in questo guazzabuglio di continui passaggi di proprietà avvenuti in un mese e mezzo (da Bulgarella a Sanbabila a SLT) praticamente senza sganciare un euro.

La pista di Terni

Dopo la notizia (smentita) dell’interessamento di un presunto gruppo asiatico adesso si sia avvicina questo gruppo formato da tre-quattro imprenditori che hanno a Terni la sede dei loro interessi e che entro le prossime 24-48 ore è pronto a concludere l’acquisto della società dalle mani di Sampietro (un cognome che richiama il simbolismo cristiano che vede l’apostolo come custode delle chiavi del Paradiso, in questo caso della Lucchese).

Ma il gruppo, vicino all’acquisto, non sarebbe l’unico interessato. Anche il direttore generale, l’avvocato romano Riccardo Veli, quello rimasto a partita Iva per seguire le sorti della squadra calcistica, sta lavorando sotto traccia. E anche nella sua agenda ci sono appuntamenti con personaggi e società della capitale e di altre zone. Francamente c’è una cosa che non riusciamo a comprendere: questo spasmodico interesse da parte di svariati soggetti (veri o presunti) per un club in fase di decozione. Perché, volenti o nolenti, dal mese di gennaio nessuno ha più tirato fuori un centesimo nella gestione della Lucchese. Dall’esterno tutti hanno assistito impotenti a un caravanserraglio con un fantastico via vai di personaggi di varia umanità che avrebbero ispirato una commedia di Eduardo de Filippo. Cari tifosi: “Adda passà ’a nuttata”

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