Il Tirreno

La storia

Il matrimonio nel “suo” hospice, il sogno avverato di Stefania prima della morte

di Ilenia Reali

	Stefania Paoletti
Stefania Paoletti

Cecina: Stefania Paoletti, 65 anni, aveva lavorato nel reparto per tanti anni. Conviveva con Carlo da 38 anni e le nozze erano sempre state rimandate: era già stato fissato tutto quando si è ammalata. Fissato il funerale

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CECINA. Stefania Paoletti aveva 65 anni e per gran parte della sua vita aveva fatto due cose: aveva lavorato come operatrice socio-sanitaria nell’hospice, la casa di comunità, dell’ospedale di Cecina e aveva convissuto per 38 anni con il compagno, Carlo Pettorali. Due amori, due rette parallele che si sono ricongiunte in un abbraccio di emozioni, assieme al figlio Michele e a tutti coloro che erano nel reparto, nel giorno in cui Stefania, ha realizzato il suo sogno: sposarsi.

Stefania aveva anche un’altra grande passione, quella per il mare e per l’isola d’Elba. In inverno e in estate dove ogni anno, dopo aver lavorato sull’isola per un lungo periodo, tornava per le vacanze. «Mamma era speciale, era unica», dice il figlio Michele Mastropasqua prima di lasciare il telefono al marito della mamma, l’uomo con cui è cresciuto, che ha avuto vicino da quando aveva appena due anni e mezzo, e che racconterà una storia di grande tenerezza e che insegna che non è mai troppo tardi per realizzare i sogni.

«Michele – racconta Carlo – ha avuto un bambino con la compagna e ci avevano detto che si sarebbero sposato in estate. Una cerimonia, semplice, sul mare. Abbiamo deciso con loro che, quello stesso giorno, ci saremmo sposati anche noi, dopo 38 anni di convivenza. Era il sogno di Stefania ma, tra una cosa e l’altra, avevamo sempre rimandato. Poi è arrivato il carcinoma. All’improvviso. Il matrimonio sembrava un sogno destinato a non realizzarsi mai».

Non è stato così. Oggi nelle sale del commiato, in queste ore in cui la loro Stefania è venuta a mancare, i due uomini non sono soli, hanno la compagnia, «il ricordo intenso, della felicità negli occhi di Stefania». «Quando il carcinoma ha preso letteralmente a mangiarle il corpo – racconta Carlo – ha deciso di farsi ricoverare nel suo reparto, all’hospice di Cecina: qui aveva lavorato per tanti anni e dove c’erano i colleghi di una vita. Al matrimonio, tra una chemio e l’altra, avevamo smesso di pensare. Quando siamo arrivati all’hospice, uno dei primi giorni, in cui siamo rimasti soli ho pensato di chiederle di sposarci lo stesso. In quel reparto, tra i suoi colleghi. È stato bellissimo. Mi ha detto con un sorriso che non dimenticherò più “è così tanto che aspetto”. E ci siamo sposati».

Il personale dell’hospice ha pensato quasi a tutto, al piccolo rinfresco, all’organizzazione della festa. Non è stato come i due sposi si sarebbero aspettati. Ma forse ancora più intimo, più bello.

Poi sono arrivati i momenti più duri, la morte che è arrivata piano piano con Carlo e Michele vicini e tutto il reparto che l’ha accompagnata nella terapia del dolore. «Un luogo speciale, dove non ci sono persone che lavorano ma persone che hanno una missione», racconta Carlo.

Questa mattina, sabato 1 marzo, Stefania Paoletti sarà ancora esposta nelle sale dell’onoranze funebre Santini. Alle 15 ci sarà la funzione funebre nella chiesa del Sacro Cuore.

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