Il Tirreno

Lucca

La mission impossible di Ferrarese «Far bene e progettare il futuro»

di Luca Tronchetti
Il diesse Claudio Ferrarese e il factotum rossonero Bruno Russo
Il diesse Claudio Ferrarese e il factotum rossonero Bruno Russo

Lucchese, il ds pronto a migliorare l’organico pescando anche in D

25 giugno 2024
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LUCCA. Claudio ‘Caio’ Ferrarese come Tom Cruise in “Mission Impossible” film cult degli anni Novanta. Riuscire a coniugare competitività, credibilità e ambizione con gioventù, competenza e lungimiranza. Per farlo serve una componente essenziale: la passione. Quella che il quarantaseienne veneto ex centrocampista di A e B è pronto a mettere in campo lavorando 10 ore al giorno. É il diesse da una settimana e il suo cellulare non ha mai smesso di squillare. Centinaia le telefonate per sondare e riflettere. Lui ci tiene da matti. Vuol dimostrare il suo valore e la conoscenza della materia. Da un anno lavora, sotto altra veste (capo scout) per migliorare la Lucchese. E in questi anni ha seguito la Lega Pro e la serie D (specie il girone lombardo-veneto-trentino-friulano). Conosce i giocatori e sa cosa serve nei vari reparti per migliorare.

Gorgone, la certezza

Ferrarese, che ha firmato un annuale, parte da quella che ritiene una certezza assoluta: l’allenatore. «Gorgone è un grande tecnico e una persona seria, onesta e competente. Ripartire da lui e dal suo staff è una base solida per approcciarsi alla nuova stagione. Con il confronto quotidiano cercheremo di costruire una squadra che dia soddisfazioni a tutto l'ambiente e alla società a cui devo dire grazie per la fiducia concessami. L’obiettivo sarà quello di migliorare il percorso della scorsa stagione».

Il diplomatico

Da una parte il dodicesimo posto del 2024, dall’altra l’enfasi del presidente Andrea Bulgarella (ieri è arrivato in sede dopo le 11 e non ha preso parte alla conferenza stampa di presentazione del diesse) che parla di serie B o comunque di primi tre posti in classifica. Sul punto servirà tutta la diplomazia e l’equilibrio del giovane dirigente che si affretta a smorzare i toni: «Il presidente, come me, ha grande entusiasmo. Cercherò di fare il massimo, senza però dire che vinceremo il campionato. Farò di tutto per portare in alto la squadra, però bisogna essere realistici. Oggi c’è una squadra da costruire. Servono una dozzina di calciatori e anche per gli 11-12 sotto contratto cercheremo di accontentare chi vuol andarsene: tutti sono importanti, nessuno è indispensabile. Non mi opporrò ai calciatori che vorranno andare via dalla Lucchese, senza dimenticare il vincolo contrattuale». Sul rapporto “burrascoso” del patron con la categoria dei procuratori, il ds è pronto alla mediazione: «Il calcio di oggi è molto diverso rispetto a quello degli anni Novanta. Gli agenti contano per avere buoni giocatori». La Lucchese rischia di arrivare in ritiro (dal 15 luglio a Il Ciocco) con una rosa ridotta: «Con la proprietà non ho parlato del budget. Andremo in ritiro con un organico ancora incompleto e qualche giocatore lo prenderemo dopo. La mia volontà è quella di costruire un progetto a lungo termine, cercando di mettere sotto contratto pluriennale e valorizzare i giocatori giovani di proprietà. La squadra? Un mix di giovani che provengono dalla D, dai prestiti di Primavere di A e B e qualche esperto di categoria. Con il ds frusinate Angelozzi abbiamo parlato del possibile ritorno di Cangianiello. Il ragazzo partirà in ritiro con i gialloblù e sarà valutato dal nuovo mister. Anche per Yeboah, che segnalai alla Lucchese dopo l’anno di Mantova, proveremo a fare lo stesso». Alla conferenza l’aziendalista- factotum Bruno Russo: «Sia la stampa che i tifosi stiano tranquilli: avremo una squadra competitiva».

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