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Lucca, l’ex assessore Minniti stuzzica Bartolomei: dia l’ok al patto sicurezza


	L'ex assessore Giovanni Minniti
L'ex assessore Giovanni Minniti

Scontro a distanza in campo leghista dopo l'aggressione in via del Battistero

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LUCCA. Sul tema della sicurezza, salito alla ribalta nei giorni scorsi a seguito dell’accoltellamento di Vinicio Fruzzetti da parte di tre giovanissimi, interviene l’ex assesssore alla Sicurezza urbana Giovanni Minniti, sostituito – non senza polemiche – dal compagno di partito (Lega) Salvadore Bartolomei «La drammatica vicenda dell’accoltellamento in via del Battistero ripropone il tema della necessaria attività di prevenzione delle attività criminali. In tal senso – afferma Minniti – si collocavano le misure da me volute e realizzate quali le modifiche al Regolamento di Polizia Urbana con l’introduzione del Daspo, la costituzione dell’unica unità cinofila antidroga presente in città a disposizione anche delle altre forze di Polizia, la videosorveglianza e l’estensione del controllo del vicinato in molte zone tra le quali Pieve Santo Stefano, le convenzioni con Fox per la movida e con l’associazione dei carabinieri in congedo per il controllo dei mercati e il contrasto del degrado in città, l’acquisto di body cam per i vigili urbani e il concorso per assumere agenti della polizia municipale che ha portato l’organico ai livelli previsti dalla legge».

«Certamente – prosegue Minniti – un buon viatico per il nuovo assessore alla sicurezza Salvadore Bartolomei al quale non rimane che tirare fuori dal cassetto e far approvare alla svelta il Patto per la Sicurezza di cui sono stato l’ideatore, già definito e concordato nei contenuti con Prefettura e Questura. Il Patto per la Sicurezza – sostiene Minniti – è un importante strumento per coordinare e integrare la prevenzione del crimine in città e sarebbe opportuno che Bartolomei si svegliasse dal torpore per procedere con la sua sottoscrizione una volta superato l’imbarazzo della paternità che non pretende certo i diritti d’autore».

«E già che si trova – aggiunge Minniti – Bartolomei nella sua veste di assessore al Sociale dovrebbe prendere una decisione sulla famosa determina di Antraccoli per sistemare nell’immobile della Misericordia nuclei familiari in emergenza abitativa, persone con disabilità e donne vittime di violenza seguendo gli indirizzi già da me espressi».

Comprendo che qui la situazione è molto delicata: se la determina è sbagliata occorrerà prendere provvedimenti a carico del dirigente al Sociale che però è benvoluto dalla sinistra ed è intoccabile; se la determina rimarrà così come è oppure se verrà marginalmente modificata questo significa che Minniti aveva ragione e che la fronda nei suoi confronti è stata organizzata solo per assicurare il posto di assessore e lo stipendio a un soggetto che di suo non ha portato nemmeno un voto a Pardini e che addirittura era contrario alla sua candidatura alla carica di Sindaco di Lucca.

In questa vicenda l’immobilismo, il non fare nulla, lo starsene con le mani in mano nella speranza che il tempo accomodi tutto è controproducente: Bartolomei deve agire sia per il rispetto dovuto ad una istituzione prestigiosa come la Misericordia che non meritava di essere tirata in ballo in una polemica meschina sia per evitare un danno economico al Comune di cui potrebbe essere responsabile qualora decidesse di ridurre il numero di utenti da collocare ad Antraccoli. Infatti, gli importi riconosciuti a favore del sodalizio con la determina di febbraio sono dovuti per tutto il 2025 e più il tempo passa e a maggior ragione se si riduce il numero dei beneficiari della misura assistenziale il rischio di danno erariale si concretizza sempre di più».l

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