Lucca, ritrovata auto acquistata con un assegno falso: ecco come funziona la truffa
La telefonata “intercettata” tra il direttore della banca del venditore e il presunto direttore dell’istituto dell’acquirente che garantisce la copertura del titolo di credito
LUCCA.Ritrovata dalla polizia un’auto acquistata con un assegno falso ai danni di un cittadino italiano di 52 anni lucchese. E ha denunciato per truffa un romeno di 35 anni residente a Ravenna.
La vittima ha subito un’elaborata truffa anche con l’intercettazione di una telefonata da parte dell'acquirente alla banca emittente, per rassicurazioni sulla copertura dell’assegno. Il proprietario di un’Audi RS4, qualche settimana fa, ha messo l’annuncio di vendita su un noto portale on line di vendita di auto usate. Pochi giorni dopo è stato contattato da un presunto acquirente che, dopo una breve trattativa, ha offerto la cifra di 36.000 euro per l’auto in questione, da pagare con assegno. Per rassicurare il venditore, l’uomo gli ha inviato una fotografia dell’assegno, invitando il venditore a verificare con la sua banca la copertura presso la banca emittente.
La vittima, in effetti, ha chiesto al direttore del proprio istituto bancario di verificare la veridicità dell’assegno. Il direttore della banca, quindi, ha contattato la banca emittente ricevendo rassicurazioni sulla copertura della somma, pertanto il proprietario dell’auto ha preso accordi con l’acquirente per la consegna dell’assegno e il disbrigo delle pratiche di passaggio di proprietà, accogliendo la richiesta di fare il tutto venerdì 21 gennaio di pomeriggio.
Quando il lunedì successivo il 52 enne è andato in banca per riscuotere l’assegno, ha scoperto che era falso. Le indagini della Squadra Mobile hanno consentito di scoprire, a proposito della telefonata tra gli istituti bancari, che l’acquirente era riuscito a collegarsi alla colonnina telefonica della banca emittente dell’assegno intercettando tutte le chiamate in arrivo, riuscendo quindi a rispondere personalmente alla chiamata del direttore della vittima. Ulteriori indagini hanno consentito di individuare l’autovettura a Ravenna dove, grazie alla collaborazione della Squadra mobile locale, è stato possibile sequestrare l’autovettura. Sono in corso ulteriori indagini per individuare i complici del romeno.