Piombino vuole passare in provincia di Grosseto, il sindaco: «Da sempre ci sentiamo grossetani»
L’ufficialità del primo cittadino Francesco Ferrari: «La collocazione di Piombino nella Provincia di Livorno è più un confine burocratico che reale e crediamo che sia giunto il momento di superare questa forzatura»
È il sindaco Francesco Ferrari ad annunciare l’avvio imminente del procedimento amministrativo per portare Piombino dalla Provincia di Livorno a quella di Grosseto. Una scelta che sarà accompagnata da un percorso di dialogo e confronto con Istituzioni e cittadini.
L’annuncio
«Da sempre - spiega il sindaco Francesco Ferrari - noi piombinesi ci sentiamo più affini al territorio grossetano che a quello livornese. Un po’ per la vicinanza geografica e le condizioni territoriali omogenee, un po’ per gli aspetti culturali che ci accomunano. La somiglianza dei territori di Grosseto e Piombino, cominciando dalla continuità territoriale della Maremma grossetana con quella livornese, ci hanno fatto sentire sempre più prossima l’area maremmana rispetto a quella di Livorno. La collocazione di Piombino nella Provincia di Livorno è più un confine burocratico che reale e crediamo che sia giunto il momento di superare questa forzatura e volgere lo sguardo verso un territorio con il quale condividiamo molto: siamo certi che Piombino abbia tanto da dare alla Maremma, come è vero che le opportunità per lo sviluppo di sinergie commerciali, agroalimentari e turistiche sono ampie e di grande prospettiva per tutti e due i territori. Piombino, da anni ormai, ha avviato un percorso virtuoso di sviluppo e profondo cambiamento: se vogliamo proseguire su questa strada dobbiamo avere il coraggio di modificare uno status quo che esiste solo perché ormai consolidato, trovando soluzioni diverse e più in linea con le nuove esigenze della città. Si tratta di un procedimento che già una decina di anni fa fu avviato e poco dopo interrotto: nei prossimi giorni approveremo una delibera di Giunta che darà avvio al nuovo percorso, un primo atto formale che sarà seguito dalla discussione in Consiglio comunale e da un confronto attivo con i cittadini».