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Aborto: divisioni e polemiche

Lucca, contestato il video pro vita: arriva la polizia

Lucca, contestato il video pro vita: arriva la polizia

L'episodio in piazza Napoleone, gli organizzatori: "Non ci facciamo intimidire"

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Lucca Pro Vita & Famiglia Onlus ha effettuato la proiezione del video di Baby Olivia, che mostra l’inizio e lo sviluppo della vita umana nel grembo materno dal concepimento alla nascita.

Il video è stato proiettato dalle 16 di domencia 15 settembre a piazza Napoleone su un maxi schermo, mentre i referenti locali dell’associazione e gli attivisti pro-vita distribuivano volantini ai passanti per sensibilizzare sul rispetto della dignità umana sin dal concepimento e contro l’aborto. «L’evento – spiegano gli organizzatori – , è stato preso di mira da un gruppo di contro-manifestanti (due secondo la questura, ndr) non autorizzati appartenenti ai circoli femministi e ai centri sociali, che hanno urlato cori, insulti e offese, disturbando i partecipanti e cercando di impedire il corretto svolgimento dell’iniziativa, tanto che c’è stato bisogno dell’intervento delle forze dell’ordine per separare i manifestanti dai presenti che stavano semplicemente assistendo alla proiezione del video».

La proiezione del video di Baby Olivia tramite maxi schermo era stata recentemente già presa di mira nella tappa di Bologna, dove gli attivisti di PVF sono aggrediti da esponenti dei Centri Sociali, che alla presenza di alcuni consiglieri bolognesi del Partito Democratico avevano tentato di manomettere l’audio del video. «Non ci faremo intimidire dalla violenza e dalla furia ideologica di chi nega la semplice realtà dei fatti. La scienza dimostra la piena umanità del concepito e oggi, a differenza di quando fu approvata la legge 194, possiamo vedere a occhio nudo questa realtà grazie allo sviluppo medico e tecnologico, come le ecografie in 3D o l’ascolto del battito cardiaco fin dalle primissime settimane di gravidanza», spiega Francesca Romana Poleggi, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia onlus, presente oggi a Lucca. «Ecco – aggiunge – perché abbiamo il dovere di diffondere questa piena consapevolezza, smentire la menzogna del “grumo di cellule”, che disumanizza il bimbo nel grembo materno, e abbiamo il dovere di smontare la propaganda abortista, a partire dalle scuole. Per questo motivo abbiamo lanciato una petizione indirizzata al ministero dell’Istruzione chiedendo l’inserimento nei programmi scolastici di Scienze dell’insegnamento delle evidenze scientifiche sull’origine della vita umana fin dal concepimento»l

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