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Lucca, la visita in carcere voluta dalle Camere Penali

Lucca, la visita in carcere voluta dalle Camere Penali

Penalisti lucchesi e di fuori provincia sono entrati in San Giorgio con magistrati e professionisti di altri Ordini

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LUCCA. L’Unione delle Camere Penali Italiane ha organizzato in tutte le carceri italiane durante il periodo estivo una visita ai detenuti dei vari istituti, al fine di responsabilizzare la politica sulla indifferibilità di interventi idonei a rimuovere concretamente le cause che rendono la pena inumana e degradante e a dare consapevolezza alla società civile delle reali condizioni degli istituti e di formare una coscienza sociale comune e informata sul tema del carcere.

«Vogliamo far sentire alle persone ristrette la vicinanza dei penalisti e delle istituzioni soprattutto nel periodo estivo, nel corso del quale le condizioni di vita in prigione diventano ancor di più insopportabili e incivili» scrive in una nota la Camera Penale di Lucca. «Per questa ragione stamattina (2 settembre) anche nella nostra città, avvocati, magistrati, presidenti dei vari ordini professionali e la garante del carcere di Lucca si sono recati a far visita al carcere San Giorgio» prosegue l’intervento.
 

“La visita di stamattina su iniziativa della Camera Penale di Lucca volta ad evidenziare che l’emergenza carcere è sempre più evidente ha riscontrato un bel successo – si legge nella nota dei penalisti -. Sovraffollamento, chiusura delle sezioni, riduzioni drastiche delle attività trattamentali, caldo insopportabile, carenze igieniche, idriche, strutture fatiscenti, passeggi assolati e infuocati, violenze, autolesionismo, suicidi non sembrano per nulla affievolirsi nelle Carceri Italiane. Abbiamo voluto visitare anche il carcere della nostra città coinvolgendo la società civile e la magistratura. L’iniziativa ha avuto un ottimo risultato, abbiamo potuto cogliere le criticità e anche i pregi del carcere di Lucca: i presidenti degli ordini professionali, per ora solo medici, avvocati, commercialisti, architetti e ingegneri, hanno potuto prendere consapevolezza delle condizioni delle strutture e della vita condotta dai detenuti all’interno dell’istituto. Anche i magistrati Gip hanno potuto rendersi conto di tali condizioni in modo da poter esercitare in modo sempre migliore la funzione giurisdizionale. Occorre dire che rispetto ad altri carceri abbiamo trovato l’istituto lucchese con un livello di criticità minore. I numeri, le condizioni riescono ad essere ben gestite dalla direttrice, pur mancando personale ma anche ad esempio l’acqua calda nelle celle, una separazione tra locale wc e cella, una sola doccia per sezione per circa 30/40 persone, c’è poco lavoro per troppe persone. Mancano inoltre le celle per il primo ingresso e l’impossibilità di individuarle per carenza strutturale. Diceva Voltaire che la civiltà di un Paese si misura dalle sue carceri, ecco insieme possiamo cercare di rendere migliori questi istituti, i presidenti degli ordini si sono sentiti sensibilizzati e si sono detti disponibili a cercare il modo e gli strumenti per contribuire alla risocializzazione, si cercheranno fondi per acquistare la vernice e pennelli per ritinteggiare le scalcinate celle e parti comuni, ma oggi, subito servono misure idonee per eliminare il sovraffollamento e i suicidi che con il finire del mese di agosto è giunto all’impressionante numero di 68 in tutta italia”.

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