Il Tirreno

Lucca

La ricostruzione

Come è morto Luca Giannecchini? La tragedia sul lavoro a Lucca, le prime ipotesi e due bambini rimasti senza babbo

di Tommaso Silvi
Come è morto Luca Giannecchini? La tragedia sul lavoro a Lucca, le prime ipotesi e due bambini rimasti senza babbo

L’operaio di 51 anni stava eseguendo un intervento per la sistemazione di una fognatura. La denuncia del sindacalista arrivato sul luogo dell’incidente: «Sono scene che purtroppo ho già visto, troppe situazioni a rischio»

21 marzo 2024
3 MINUTI DI LETTURA





LUCCA. Una buca di un metro e mezzo e un corpo senza vita semi sepolto dai detriti. Sono da poco passate le 8 del mattino di giovedì 21 marzo. Sono attimi di gelo assoluto. Il silenzio dura poco, sostituito presto dalle urla disperate. Il primo a prestare soccorso è un collega che si trova vicino a lui. Parte la chiamata al 118. Dentro a quella buca c'è Luca  Giannecchini, 51 anni, lucchese. Stava lavorando a degli scavi per lavori di sistemazione alla fognatura a Sant’Alessio, pochi chilometri da Lucca. Si alza in volo anche l’elisoccorso Pegaso, che però si rivela velocemente inutile. Perché Luca Giannecchini è morto. Il suo cuore ha smesso di battere e non c’è niente da fare. Ma cosa è successo in via Dorini? E soprattutto come è morto Luca?

La ricostruzione

Una mattina come tante altre. Luca era uscito di casa per mettersi all’opera alle dipendenze di una ditta edile con sede a Pescaglia, piccolo comune di poco più di 3mila anime in provincia di Lucca. Il lavoro da svolgere è nella strada di un complesso di case alle porte di Lucca. Niente di particolarmente eccezionale, uno scavo come tanti altri per Giannecchini e i suoi colleghi. Si accendono le ruspe e inizia la giornata di interventi. Ma dopo pochi minuti si materializza la tragedia. Il 51enne è chino nella fossa alta circa 1,80 metri e larga meno di 2 metri e sta sistemando il tubo in pendenza quando frana un pezzo di terra portandosi via un tratto di asfalto. 

L’ipotesi

Nell’attesa che gli inquirenti – in primis attraverso l’autopsia – facciano pienamente luce su quanto accaduto, ci sono due prime ipotesi emerse immediatamente dopo la tragedia. Giannecchini non sarebbe finito con il volto rivolto sotto terra e ricoperto dai detriti. Accanto a lui c’era un collega che nel giro di un minuto lo ha liberato dai detriti, ma Giannecchini era già morto. I casi sono due: o ha avuto un malore in seguito al crollo e ha  perso i sensi perché colpito anche dell'asfalto, oppure il periodo intercorso tra l’operaio che lo ha soccorso e il crollo è stato sufficiente a provocargli l’asfissia.

Una famiglia distrutta

Ma chi era Luca Giannecchini? Sorridente, lavoratore instancabile, il 52enne lucchese era sposato e aveva due figli. Uno di due e l’altro di cinque anni. L’ennesima tragedia sul lavoro in Italia lascia – ancora una volta, come in molti (troppi) altri casi – una famiglia distrutta. E due bambini che cresceranno senza il loro babbo. 

Le istituzioni e l’allarme

Sul luogo dell’incidente mortale è arrivata la sostituta procuratrice Lucia Rugani. Presenti anche il sindaco di Lucca, Mario Pardini, e alcuni assessori della giunta comunale. Subito dopo la tragedia arriva anche Lorenzo Sichei, sindacalista della Cisl. «Da tanti anni sono impegnato nel sindacato, ne ho viste varie di scene tragiche come questa. C’è troppa precarietà in giro, si corre troppo. Nell’ultima settimana abbiamo trovato situazioni critiche – racconta – che abbiamo bloccato (per evitare altre tragedie, ndr)».

Primo piano
Guerra in medioriente

Gaza, morto un soldato con origini in Toscana: il nome e il cordoglio

Sportello legale