Torna l’Angelo di Leonardo, festa grande a San Gennaro
L’opera attribuita al genio di Vinci è stata oggetto di un lungo restauro Con lei ritorna in paese anche la statua della Madonna del Parto
Luigi Spinosi
CAPANNORI Quando, dopo una lunga lontananza, un nostro caro torna a casa è sempre una gran festa. E un clima di gran festa è quello che si respirerà domenica prossima a San Gennaro, quando torneranno nella casa che le ha ospitati per secoli due opere che hanno un valore significativo, per il loro significato religioso, me anche per la loro valenza storica e artistica: la Madonna del parto e l’Angelo Annunciante. Entrambe in terracotta, e se la prima è di un autore sconosciuto, la seconda invece si è vista attribuire una paternità nobile, che più nobile è difficile immaginare. Da anni infatti all’Angelo non si aggiunge quasi più la sua storica definizione “Annunciante”, quasi tutti infatti l’hanno ribattezzato come l’Angelo “di Leonardo”, dove il Leonardo in questione è proprio lui, il genio di Vinci. Una paternità attribuitagli da chi più di ogni altro al modo aveva l’autorità per farlo, il professor Carlo Pedretti, lo storico dell’arte scomparso pochi anni fa, titolare della cattedra di studi vinciani all’Università della California a Los Angeles considerato il massimo esperto di Leonardo al mondo. Fu lui a riconoscere la mano di un giovane Leonardo in quella statua di terracotta, quasi dimenticata e rattoppata alla bell’e meglio dopo che nel 1773 era stata colpita da una scala. Ed è significativo che questo ritorno arrivi a poco più di un mese dalla scomparsa di Piero Angela: fu infatti proprio nella trasmissione Superquark del compianto divulgatore scientifico che il professor Pedretti annunciò l’ipotesi leonardiana per l’Angelo di San Gennaro.
L’Angelo, così come la Madonna del parto, sono stati oggetto di un lungo lavoro di restauro, che li ha portati all’antico splendore. Si chiude così un percorso di avvicinamento verso casa dell’Angelo, dopo che giusto un anno fa, dopo il restauro dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, era stato oggetto di una mostra ospitata a San Franceschetto. Prima però bisognava preparargli anche la casa: e un grosso intervento di restauro ha interessato infatti la Pieve di San Gennaro. Ed è proprio qui che le autorità, ma soprattutto gli abitanti della splendida frazione sulle colline al confine tra Lucchesia e Valdinievole, celebreranno l’atteso ritorno delle due statue.
L’appuntamento è per domenica prossima, quando alle 17 la cerimonia si aprirà con l’intrattenimento musicale a cura della Filarmonica Gaetano Luporini. Seguirà quindi la Santa Messa celebrata da Don Cipriano e alle 18 sarà la volta dei saluti delle autorità. Quindi seguirà la presentazione dei i lavori di restauro che hanno interessato le due statue e la pieve.
Poi sarà festa con il concerto della Filarmonica.l