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incidente sul monte cavallo 

Arrampicata tragica: l’alpinista lascia tre figli

Arrampicata tragica: l’alpinista lascia tre figli

Matteo Scaramaglia, 46 anni di Genova, era rappresentante di commercio, a Cisanello anche il compagno di cordata

18 febbraio 2019
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MOLAZZANA. Ha lasciato tre figli Matteo Scaramaglia, l’alpinista morto sabato pomeriggio dopo l’incidente avvenuto mentre era impegnato nella scalata della Cascata Piombo Calcagno, sul versante nord del Monte Cavallo.

L’alpinista, rappresentante di commercio di Genova, era impegnato nella risalita, su una via molto amata dagli alpinisti, nel territorio di Corfigliano (nel comune di Molazzana) al confine con la provincia di Massa, quando per qualche motivo, forse il chiodo di sostegno che si è staccato, forse il cedimento della lastra di ghiaccio su cui era conficcato, l’alpinista è precipitato per parecchi metri, andando a sbattere contro la parete.

Recuperato dall’elisoccorso Pegaso e trasportato d’urgenza all’ospedale Cisanello di Pisa, le condizioni dell’uomo sono apparse subito gravissime, fino all’infausto esito finale. Scaramaglia, 46 anni, lascia tre figli di 10,13 e 17 anni. Avuta la notizia dell’incidente i suoi familiari si sono precipitati subito a Pisa, dove hanno ricevuto la tragica notizia.

A Cisanello sono arrivati anche i parenti dell’altro alpinista impegnato nella cordata, il cinquantatreenne Luciano Peirano, di Chiavari. Anche quest’ultimo, grande amico di Scaramaglia, era rimasto ferito nell’incidente ed era stato proprio lui a dare l’allarme al 118.

L’elicottero che aveva trasportato Scaramaglia all’ospedale di Pisa era dovuto infatti intervenire nuovamente lungo il Monte Cavallo per recuperare il compagno di cordata, anche lui trasportato all’ospedale pisano. Anche per Luciano Peirano le conseguenze dell’incidente sono state pesanti, con numerosi traumi, e fratture al bacino e ad alcune vertebre. Ma, almeno in questo caso, l’uomo non è in pericolo di vita. —



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