Blackout continui parte una petizione a Massa Macinaia
Interruzioni continue: esasperati i residenti della frazione L’intervento dei tecnici non ha risolto il problema
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CAPANNORI. Negli ultimi giorni la corrente è saltata anche una ventina di volte. Un disagio che sta mettendo a dura prova non solo i contatori delle abitazioni, ma anche soprattutto la pazienza degli abitanti di via della chiesa e via di Sottomonte, a Massa Macinaia. Una ventina di famiglie alle prese con un disagio che, sostengono, va avanti da un mese. E adesso i residenti hanno deciso di andare oltre la protesta, con una petizione da inviare al prefetto di Lucca, e hanno contattato un’associazione dei consumatori per chiedere all’Enel di risolvere il problema.
«Ieri (venerdì ndr) – dice il consigliere comunale di zona Giulia Volpi che ha preso a cuore la vicenda – l’azienda ha effettuato un sopralluogo, ma dopo questa verifica non si è arrivati a una soluzione e i residenti sono sempre più esasperati e arrabbiati». Per diverse volte al giorno, dicono gli abitanti, scatta il “salvavita” che interrompe la corrente, attivando un by-pass che serve come salvaguardia per la tensione in caso di sbalzi e sovracarichi. «È una questione che va risolta – dice Volpi – perché provoca enormi disagi, soprattutto nella fascia oraria dalle 19 alla mezzanotte. Pensiamo soltanto alle persone malate che necessitano di materassi speciali anti-decubito che sono alimentati con la corrente o le persone disabili che usano apparecchi elettrici. E quando si interrompe la corrente restano per molto tempo senza un supporto vitale. Senza contare frigoriferi ed elettrodomestici che se alimentati a intermittenza possono andare in tilt e i cibi conservati che possono andare a male».
Giulia Volpi ha contattato l’azienda per chiedere spiegazioni e sollecitare un intervento. «Abbiamo contattato Enel al numero verde e alla segnalazione guasti e ci hanno risposto che era un problema dei residenti. Abbiamo anche chiamato elettricisti di fiducia e quando salta la luce avviene anche in più abitazioni nello stesso momento. Ma non se ne viene a capo. Poi sono venuti anche i tecnici di Enel, ma il problema non è stato risolto. Le bollette però i cittadini continuano a pagarle. Adesso gli abitanti sono decisi ad andare a fondo per fare chiarezza e trovare una soluzione a questo problema snervante, perché oltre al disagio materiale c’è quello psicologico. In questi giorni stiamo facendo firmare i moduli con le firme da consegnare alle istituzioni».
Nicola Nucci
«Ieri (venerdì ndr) – dice il consigliere comunale di zona Giulia Volpi che ha preso a cuore la vicenda – l’azienda ha effettuato un sopralluogo, ma dopo questa verifica non si è arrivati a una soluzione e i residenti sono sempre più esasperati e arrabbiati». Per diverse volte al giorno, dicono gli abitanti, scatta il “salvavita” che interrompe la corrente, attivando un by-pass che serve come salvaguardia per la tensione in caso di sbalzi e sovracarichi. «È una questione che va risolta – dice Volpi – perché provoca enormi disagi, soprattutto nella fascia oraria dalle 19 alla mezzanotte. Pensiamo soltanto alle persone malate che necessitano di materassi speciali anti-decubito che sono alimentati con la corrente o le persone disabili che usano apparecchi elettrici. E quando si interrompe la corrente restano per molto tempo senza un supporto vitale. Senza contare frigoriferi ed elettrodomestici che se alimentati a intermittenza possono andare in tilt e i cibi conservati che possono andare a male».
Giulia Volpi ha contattato l’azienda per chiedere spiegazioni e sollecitare un intervento. «Abbiamo contattato Enel al numero verde e alla segnalazione guasti e ci hanno risposto che era un problema dei residenti. Abbiamo anche chiamato elettricisti di fiducia e quando salta la luce avviene anche in più abitazioni nello stesso momento. Ma non se ne viene a capo. Poi sono venuti anche i tecnici di Enel, ma il problema non è stato risolto. Le bollette però i cittadini continuano a pagarle. Adesso gli abitanti sono decisi ad andare a fondo per fare chiarezza e trovare una soluzione a questo problema snervante, perché oltre al disagio materiale c’è quello psicologico. In questi giorni stiamo facendo firmare i moduli con le firme da consegnare alle istituzioni».
Nicola Nucci