La guida
È fallito lo storico negozio di Tenucci
L’ex presidente di Confcommercio alza bandiera bianca. Fra i beni che andranno all’asta anche il fondo di via Fillungo
LUCCA. Stavolta è proprio finita. Umberto Tenucci, 71 anni, ex presidente di Confcommercio e storico commerciante del centro cittadino, alza bandiera bianca. Tramite i suoi professionisti porta i libri contabili in tribunale e presenta un'istanza di autofallimento per l'impossibilità di far fronte ai troppi debiti contratti, nel tempo, principalmente con l'Erario e con l’Inps (trattamenti di fine rapporto dei dipendenti) in parte anche con i fornitori (tra questi la griffe statunitense di calzature Allen Edmons e quella americana di abbigliamento Big Brothers) e con le banche. Una richiesta che viene accolta dal tribunale fallimentare. Addio quindi alla gloriosa “Ferdinando Tenucci società in accomandita semplice di Umberto Tenucci & C.”. E a fallire, come persona fisica proprio in virtù della natura giuridica della società che lo vede come socio accomandatario, a titolo personale è anche il negoziante che in passato è stato membro d'indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio.
I beni del fallimento. Tenucci risponderà in solido ai creditori con i beni personali tra cui il bellissimo negozio di via Fillungo con all’interno arredi e mobili antichi, il 50% di quattro appartamenti a Bordighera sulla riviera ligure di Ponente, il 50% di tre appartamentiin centro, oliveti e terreni nelle tenuta di Poggio del Sole.
La merce pignorata da Equitalia è stata interamente venduta all'incanto in vari lotti all'istituto vendite giudiziarie mentre i mobili di pregio del locale di piazza dell’Arancio, che vendeva capi di vestiario da donna ed è stato liberato in quanto era in locazione, sono stati sistemati in un magazzino. Il debito ammonta a svariati milioni di euro.
Contestazione ridimensionata. Ma l'iniziale contestazione della Guardia di Finanza che, in seguito ad una normale verifica fiscale nel febbraio di un anno fa, aveva riscontrato una presunta evasione fiscale per circa 6 milioni e 400 mila euro limitatamente al periodo 2010-2012 in realtà si è notevolmente ridimensionata. Stando agli inquirenti si sarebbe creata confusione per una serie di movimentazioni di denaro tra istituto di credito. In sostanza, ma ci sono ancora indagini in corso e il processo penale è appena iniziato, Umberto Tenucci avrebbe cercato di ridurre il debito con alcune banche e contestualmente chiesto prestiti con accensione di conti correnti ad altri istituti di credito. A dimostrazione della natura del debito l'esito in fase di pre-contenzioso con l'Agenzia delle Entrate proprio in relazione ai verbali della Finanza del 2010-11 e 12. Per il 2010 le fiamme gialle avevano indicato il debito con l'Erario in circa 2 milioni e 405mila euro che invece è stato ridotto a 537.625 euro. Per l'anno successivo da un milione e 428mila euro si è passati al pagamento di una somma poco superiore a 405mila euro e anche per il 2012 siamo di fronte ad un accertamento decisamente ridotto rispetto a quello originario. Il fallimento della tocca pure il negozio di abbigliamento sportivo in via Beccheria gestito dal figlio in affitto di ramo d'azienda della società fallita.
I motivi del crac. A portare la storica azienda, con il primo negozio che produceva cappelli fondato intorno al 1860 da Ferdinando Tenucci in piazza San Michele, al dissesto finanziario è stato il calo del fatturato a causa della crisi del settore del commercio al minuto dell’abbigliamento e in particolare dell’abbigliamento classico e di qualità con conseguente indebitamento con lo Stato, l’istituto previdenziale, i fornitori e le banche. Una situazione già molte grave con la verifica fiscale che ha riscontrato le irregolarità di natura penale e contabile che hanno poi portato ai sequestri e alla vendita all’incanto di tutta la merce.
La nomina del curatore. I giudici del tribunale fallimentare hanno nominato curatore il commercialista Massimo Romiti che nei prossimi giorni, dopo aver preso visione dell’incartamento, effettuerà i necessari riscontri per portare avanti la procedura fallimentare. Fissato anche l’esame dello stato passivo: si terrà il 14 novembre alle 10 davanti al giudice delegato.
Causa penale. Per la maxi evasione fiscale sono imputati Umberto Tenucci e la moglie Carla Massei. Il processo è ancora in una fase iniziale.