Il Tirreno

Livorno

Basket / Serie A2

Libertas, non c’è fine al peggio: brutta sconfitta a Cantù

di Fabrizio Pucci

	Adrian Banks autore di una prova incolore
Adrian Banks autore di una prova incolore

Si salvano solo Tozzi e Hooker, Andreazza traballa ma servono rinforzi urgenti

3 MINUTI DI LETTURA





DESIO. Ma quanto è profondo il pozzo nel quale è finita la Libertas? Il terremoto societario non ha scosso la squadra e al momento la caduta prosegue senza che si riesca ad afferrare un appiglio per fermarla o – almeno – a rallentarla. A Desio finisce con un’amarissima e purtroppo prevedibile goleada per l’Acqua San Bernardo Cantù che ha posto sul piatto della bilancia un roster di lunghissimo, dal talento sconfinato e anche le energie che gli Amaranto hanno provato a riversare sul parquet del Pala FitLine, ma con scarsissime probabilità di salvarsi. Dopo tutto i Brianzoli non giovavano da 10 giorni, mentre la Libertas appena domenica è stato di scena a Torino.

Sia chiaro: non esistono attenuanti per l’atteggiamento di sfiducia e fragilità mentale mostrata dinanzi agli uomini di Brienza. Non è nemmeno minimamente possibile – quando se ne beccano 25 senza mai essere in partita – chiamare in causa un arbitraggio meschino che – per comodità ed incapacità – ha diretto solo dalla parte del più forte. In questo senso i due (assurdi) falli fischiati a Italiano nei primi 33” sono stati il manifesto di ciò che avremmo visto dopo.

A questa Libertas che ha smarrito la propria identità sarebbe servito un atterraggio morbido in casa di Cantù. E invece la partita si è subito trasformata in una via crucis. Merito dei ragazzi di Brienza che nei primi 5’e 38” della partita hanno sbagliato zero tiri dal campo. Sì. Esatto: per quasi 6’ hanno tirato con il 100%: 2/2 da 2, 2/2 ai liberi ed un clamoroso 5/5 da 3. E sia chiaro. Non erano tutte conclusioni aperte e con i piedi per terra. Cantù ha segnato canestri mostruosi, buoni per strappare la partita (21-6) e per chiudere i primi 10’sul 29-16 con il 70% da 3. Mortificante la valutazione di squadra: 40-15.

Se la Libertas avesse avuto energie e fiducia nei propri mezzi avrebbe fatto passare a nuttata e avrebbe aspettato che le percentuali avversarie scalassero da livello-playstation a livello-umano. Sarebbe bastato provare a rimanere in scia, ma non c’è stato verso di farlo, perché in attacco la LL faceva bene una cosa ogni tre azioni e in quella circostanza non sempre le percentuali l’hanno assistita. Cantù invece ha continuato a volare (43-25) ed il -14 dell’intervallo lungo è stato accolto quasi come una benedizione. A peggiorare la situazione è stata anche la serata-no di Banks che nei primi 20’non è andato a referto e nello scout ha inanellato una lunga serie di X rosse. Insomma: viaggiare a luci spente nella terra della nebbia, per noi che siamo gente di mare, non poteva che portare dritti verso un rovescio impietoso anche nelle proporzioni.

Purtroppo, il tempo spazzatura è durato tutto il secondo tempo. Luca Tozzi ha provato a scuotere tutto il pianeta Libertas con 5 punti di fila. Banks si è acceso e ha segnato 6 punti consecutivi (gli unici della sua partita) e gli amaranto si sono riportati a -11, ma lo stesso Banks – durato quanto un cerino – si è subito eclissato buttando via la palla del possibile -9. Cantù è ripartita, ha fatto trascorrere a Possamai una serata da raccontare ai pronipoti (14 punti in 14’) ed è passata alla cassa a riscuotere.

Dagli altri campi sono arrivate notizie in chiaroscuro. Orzinuovi ha vinto l’anticipo con pesaro, Vigevano ha affossato Piacenza, mentre Nardò ha vinto facile a Forlì. Male Cremona e Cento ko in casa con Milano e Fortitudo. Il problema è che la Libertas sembra che in campo giochi più per dovere che con la convinzione di potercela fare. Di certo la squadra deve essere consolidata a prescindere dalle decisione che il club intende prendere sulla conduzione tecnica di Marco Andreazza.
 

Primo piano
L’incidente mortale

Scontro auto-scooter, muore a 17 anni: la tragedia a Capannori. Chi è la vittima