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Libertas, un bilancio...a metà: cosa va e cosa non va dopo il girone d'andata

di Fabrizio Pucci
La Libertas sotto al curva
La Libertas sotto al curva

Nel fortino di via Allende gli amaranto se la giocano con tutti Fantoni e Hooker le due sorprese più belle, ma il calendario del ritorno è durissimo

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LIVORNO. Il tempo vola. La vittoria in gara-5 a Roseto che ha regalato la A2 alla Libertas è già lontana sette mesi, ma sembra ieri. Così, con la rocambolesca sconfitta patita domenica scorsa al PalaPentassuglia di Brindisi, già metà stagione è evaporata tra mille gocce di sudore, qualche rimpianto e la voglia di dimostrare al mondo che la LL in questa categoria merita di restarci.

I rimpianti

La Libertas ha chiuso il girone di andata con 7 vittorie e 12 sconfitte. Premessa: quei 7 successi gli Amaranto se li sono meritati tutti. Hanno vinto al PalaMacchia in scioltezza contro Cremona, Pesaro, Udine, Piacenza e Milano. E in trasferta hanno espugnato il campo di Vigevano – diretta concorrente – e della quotata Forlì. Eppure – senza qualche sbavatura – i ragazzi di Andreazza un paio di partite in più avrebbero potuto portarle via. Quali? E’ fin troppo facile dire quella di Brindisi, ma nel mirino possono essercene altre due. Ad esempio, delle sfide casalinghe contro Cantù, Cividale e Rimini, almeno una poteva essere vita. Una e stiamo stretti. Contro i Brianzoli la Libertas giocò quasi tutto il secondo tempo senza il cronometro dei 24” e tanto basta per dire che quel match fu in parte falsato. Con Cividale l’arrivo in volata voltò le spalle a Fantoni e soci. Infine, la partita con Rimini fu viziata da almeno due decisioni arbitrali discutibili che in una partita finita 74 a 78 pesarono come macigni.

Cosa va

Al netto dei "se" e dei "ma" di cui – è notorio – sono piene le fosse, ci sono aspetti positivi che meritano di essere sottolineati ed ai quali la Libertas deve aggrapparsi per tenersi stretta questa serie A2. Il più eclatante è senza dubbio dato dalla crescita del rendimento casalingo. Al PalaMacchia gli Amaranto – a parte Torino, ma il campionato era iniziato da tre giorni – se la sono giocata con le big e qualcuna l’hanno pure spazzolata perbene. Per il resto hanno vinto e non sulla sirena. Insomma: la consapevolezza della propria forza tra le mura amiche è la pietra su cui dovrà essere edificata la salvezza. Ovviamente il trend dovrà essere confermato domenica contro Vigevano, partita-spartiacque della stagione. Ad andare bene è anche la chimica di squadra. Per la verità su questo non c’erano dubbi: quando nello spogliatoio hai Fratto, Fantoni e Filloy dal punto di vista del gruppo non ci sono problemi. Sul pianeta amaranto è stato dolce anche l’atterraggio degli Americani che spesso invece rappresentano un’incognita nelle dinamiche umane della squadra.

Cosa non va

Ogni dritto della medaglia ha il suo rovescio. Quello libertassino è il rendimento lontano da Via Allende. L’ultima vittoria esterna risale al primo novembre (a Forlì). Prima e dopo – Vigevano a parte – c’è stata una lunga fila di sconfitte arrivate con largo margine talvolta anche al di là dei demeriti della squadra. Domenica scorsa a Brindisi, la LL ha perso di nuovo, ma se non altro (magrissima consolazione) ha buttato via la partita con le proprie mani e non ha dato il via liberta agli avversari precocemente.

Il migliore

Nel contesto di una stagione fin qui positiva, meritano una menzione particolare almeno due giocatori. Uno è il capitano, Tommaso Fantoni che alla soglia dei 40 anni continua a dire la sua in un campionato difficile nel quale, però si trova tatticamente e tecnicamente più a suo agio di quanto non gli accadesse al piano di sotto. Sta viaggiando molto bene anche Quinton Hooker che dopo una fase di apprendistato ha letteralmente preso per mano la squadra e sta dimostrando di essere uno dei migliori stranieri del campionato.

Calendario e prospettive

Il calendario non è amico della LL. Per la verità non lo è mai stato. Ad esempio. Ha affrontano Cento e Torino (dirette concorrenti) nelle prime due giornate quando doveva prendere confidenza con la nuova categoria. Adesso invece è proprio nemico, perché è vero che ha parecchi scontri diretti in casa (Vigevano, Nardò, Cento) e un paio fuori (Cremona, Piacenza), ha anche tante trasferte durissime visto che deve rendere visita alle prime cinque. Non solo. Nel ritorno la LL giocherà 9 volte in casa e 10 fuori. E nelle ultime tre giornate dovrà affrontare due viaggi (Cremona, Milano) prima di chiudere in casa contro la Fortitudo. La strada che porta alla salvezza passa per il maggior numero di vittorie interne (anche, ad esempio, con squadre di fascia media o medio alta come Orzinuovi, Avellino, Rieti) e per un paio di colpacci non preventivati in trasferta. Se il campionato finisse oggi, la LL sarebbe salva. Da qui si riparte. Per andare a lottare su ogni campo e contro ogni avversario. Da qui si riparte per difendere quanto è stato conquistato dopo anni di fatica e sudore. l
 

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