L’entusiasmo, i tifosi, la classifica: la PL ha tre motivi per vincerla
Arriva Jesi: Leonzio e Bonacini pronti a trascinare il PalaMacchia
LIVORNO. Una squadra ostica, spigolosa, con tanti giocatori di esperienza e, per certi versi, simile a lei. Questa è la Jesi che la Toscana Legno PL si troverà di fronte oggi (PalaMacchia, inizio ore 18) per dare seguito alla preziosissima vittoria esterna ottenuta una settimana fa a Ruvo di Puglia. Inizio di campionato faticoso, con una sola vittoria nelle prime 5 uscite, poi un 6 su 10 nobilitato dai successi su Virtus Roma (in trasferta) e con Gema Montecatini. Un argentino nello spot di straniero, l'ex Piombino Lautaro Berra, un lungo di grande qualità che nel Golfo fece parecchio bene e che proprio a Piombino la settimana scorsa ha in modo importante contribuito alla vittoria della squadra di Ghizzinardi, un netto + 10 che ha rilanciato le ambizioni play-off della squadra marchigiana, del resto separata in classifica dalla PL da soli 2 punti. Altri due italo argentini, la guardia Santiago Bruno, pericolosissimo con il suo 47% dalla linea dei tre punti, e l'ala Damian Cena, due metri tondi, un giocatore che ama giocare dentro e fuori, non facilmente inquadrabile. Comunque il miglior marcatore (10,9 a gara) della squadra è un italiano, Marco Petrucci, un'ala molto duttile che tira bene da 2, da 3 (37%) e è anche il miglior rimbalzista (6,5) nonostante non sia un colosso, appena 81 kg. per 195 cm. Fra tutti quelli fin qua nominati non ce n'è uno che sia nato dopo il 2000, e anche gli altri due che vanno in doppia cifra, l'ala pivot Danilo Zucca e il play guardia Roberto Manuli sono giocatori over 30 o ai limiti, segno che anche la General Contractor è squadra che fa dell'esperienza la sua prima virtù. «Sono una squadra – dice Federico Campanella – che io definisco orgogliosa, se la sono sempre giocata con tutti, anche contro le squadre migliori. Anche quando hanno preso un brutto parziale hanno sempre avuto il carattere per rifarsi, per rimettersi in linea. E vincere fuori contro la Piombino di questi tempi è un bel biglietto da visita». Tecnicamente come si possono inquadrare? «Non è semplicissimo – prosegue il coach biancazzurro – perché non è che nella squadra ci siano uno o due giocatori di punta che, una volta riusciti a limitare loro, tutto diventa più facile. Distribuiscono bene conclusioni e punteggi per cui a noi servirà una difesa di squadra, non concentrata su uno o due giocatori. Loro tendono ad abbassare il numero dei possessi e a sporcare il gioco degli avversari, noi dovremo cercare di impedirglielo, dovremo alzare il ritmo della partita sfruttando la maggiore dinamicità dei nostri lunghi». Mancherà ancora Zahariev, i tifosi speravano almeno in qualche minuto di utilizzo. Il girone d'andata è agli sgoccioli e avete sempre regalato lo straniero agli avversari. Non è che sta diventando (ammesso che non lo sia sempre stato) un caso? «Si, e nonostante questo siamo lì, a due punti dalle seconde. Nessun caso. In settimana si è allenato, ma da solo. Non è possibile mettere in campo uno che non ha mai fatto alcuna simulazione di gioco con i compagni. Perchè un conto è essere guarito, altro conto è poter giocare dopo che in 4 mesi non ti sei mai allenato con la squadra, essere pronto fisicamente, entrare nei ritmi e nei giochi della squadra, roba che non si costruisce in un giorno». C’è l’ipotesi taglio dunque. «Con me la società non ha ancora mai parlato di taglio. Stiamo comunque monitorando la situazione, vagliando tutte le possibilità che ci sono, non molte per la verità. Stesso ruolo o un altro? Per me stesso ruolo. Abbiamo costruito la squadra pensando a uno straniero nel ruolo di ala piccola e vorremmo che l'idea di squadra restasse quella. Poi, si sa come va. A questo punto della stagione spesso le decisioni le prende il mercato e non noi. Ma intanto pensiamo a Jesi». Botteghino aperto anche oggi, dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16 fino all'inizio della partita.