Venti per due fa Leonzio: «La Pielle è al 60%, cresceremo insieme per arrivare fino in fondo»
La guardia protagonista delle prima due vittorie biancoblù: «Tifo unico, io vivo del loro entusiasmo e loro si incendiano ai miei canestri. Con la gente siamo già una cosa sola e dobbiamo andare avanti così»
LIVORNO. Miglior acquisto della Serie B. In piena estate gli sportivi lo avevano incoronato come il colpo più importante per la categoria in un sondaggio sulle pagine ufficiali della Lega Nazionale Pallacanestro. La copertina lasciava già ben sperare, ma anche i primi due capitoli di Ennio Leonzio sono da best seller. Venti punti contro Sant’Antimo e ancora venti contro Piombino. Di cui almeno il 50% segnati nei dieci minuti finali. Quando la palla scotta, quando c’è bisogno di tanto altro oltre al talento cristallino. E gli sono bastate due partite per diventare già l’idolo della folla, l’uomo in grado di caricarsi sulle spalle la PL e tutto il suo popolo nei momenti più importanti. «Sono un giocatore così, uno che si fa trascinare dalle emozioni - esordisce il 10 della Toscana Legno -. E con questo pubblico pazzesco è difficile non farlo. È un circolo virtuoso, io vivo del loro entusiasmo e loro si incendiano ai miei canestri. Con la gente siamo già una cosa sola e dobbiamo andare avanti così».
Un successo pesante quello di Piombino.
«Esatto. Era una partita da vincere e lo abbiamo fatto. Loro venivano da una sconfitta bruciante a Salerno e avevano voglia di riscatto. Hanno trovato canestri difficili e non hanno mollato un centimetro, ma la nostra difesa nel finale ha fatto la differenza».
Ancora un ultimo quarto decisivo.
«Nelle situazioni complesse riusciamo a venire fuori. Non è un caso che due partite si siano risolte così. In quei frangenti l’esperienza che abbiamo si fa valere e anche l’aver fatto una preparazione dura».
Che magari vi ha un po’ imballati un Supercoppa dove è arrivata la sconfittta in fiale cntro Roseto.
«Proprio così. Abbiamo lavorato duramente e lì eravamo ancora un po’ indietro rispetto a certe competitor. Ma già ora nell’ultimo quarto si vede che abbiamo un passo diverso. Siamo una squadra tutta nuova che ha bisogno di tempo per crescere di partita in partita».
Che percentuale di PL si è vista fin qui?
«Penso il 50-60%. Siamo dove dobbiamo essere nel percorso di una squadra nuova e che vuole arrivare in fondo. Non possiamo pensare di vincere di 20 le partite. L’importante in questo momento è portare a casa i due punti, anche in modo sporco, e fare sempre passi avanti nel nostro percorso».
E di Leonzio?
«La stessa percentuale. Devo un po’gestire questo problemino che ho avuto, ma la strada direi che è quella giusta. L’obiettivo è arrivare al 100% insieme, io e tutto il resto della squadra».
Dove può crescere questa PL?
«In tutto. Dobbiamo trovare ancora la giusta intesa da squadra che si conosce in ogni sfumatura. In difesa stiamo lavorando tanto sul comunicare meglio, mentre in attacco la circolazione sappiamo che deve crescere. La B è un campionato particolare, con tante difese sporche. Se riusciamo a coinvolgere i lunghi, la palla gira come si deve e questo fa la differenza».
Ecco, dopo un anno di A2 che Serie B ha trovato?
«Un campionato di altissimo spessore. Forse c’era quindici anni fa un livello del genere. E noi siamo in un girone tostissimo in cui ogni partita va sudata».
Le principali rivali?
«Roseto al momento ha dimostrato di essere davanti a tutti. Poi direi le due Montecatini e Ruvo che ha una squadra di grande esperienza».
Domenica al Pala Macchia arriva Chiusi.
«Avversario tosto, costruito per puntare ai playoff. In amichevole a loro mancava Rasio, che ci sarà, e io non giocai. Sarà una sfida diversa».
Che partita si aspetta?
«Un’altra sfida che può finire punto a punto. Loro vengono da una sconfitta e vorranno riscattarsi, ma noi, soprattutto in casa, non vogliamo certo fermarci».
Quasi due mesi a Livorno, un bilancio?
«Sto benissimo. Vivere così vicino al mare sento che mi fa bene. E poi quel tifo è qualcosa di unico. Mi avevano girato un sacco di video, ma non rendono giustizia. Dal vivo è tutta un’altra cosa. Vivere un ambiente così è uno spettacolo».