Dal Don Bosco Livorno, alla Reyer Venezia: i sogni di Giulia vanno a canestro: «Sono entusiasta»
Appena 13 anni, Marinari va a giocare in un top team. il padre e la madre spiegano: «É stata una decisione maturata nel tempo, e siamo pronti a sostenerla»
LIVORNO. «Il basket è passione, impegno, divertimento. Tante emozioni». Questa è la pallacanestro per Giulia Marinari. La “piccola” Giulia, classe 2011 playmaker- guardia già oltre il metro e settanta di altezza, che nonostante la sua giovane età appare già una delle atlete più ambite e talentuose nel panorama del mondo della palla a spicchi nazionale, appena entrata alla corte della Reyer Venezia.
«La famiglia mi ha trasmesso la passione per il basket – ci racconta la giovane livornese - Seguendo mio fratello (Lorenzo, ndr) in palestra a Portoferraio e giocando con lui anche nel campetto di casa, sin da piccoli, la pallacanestro mi è entrata nel sangue. Poi arrivati a Livorno ho preferito continuare a giocare con i maschi, ed è stato fondamentale Davide Cotza, l’allenatore che in questi anni mi ha fatto crescere».
Da tre anni infatti, la famiglia Marinari si è trasferita a Livorno per motivi personali, ma anche l’amore per il basket ha avuto la sua valenza. Permettendo così ai figli di entrare nel mondo del Don Bosco, dove anche il fratello Lorenzo, classe 2007, è già un ottimo giocatore. «Sicuramente Giulia sta facendo grandi cose – parla il suo coach – sospinta anche dalla famiglia che mentalmente ha già una visione ampia del basket, e lei, che prima poteva avere una passione riflessa, oggi l’ha fatta diventare una sua bella realtà. É brava, caparbia. Ha talento fisico e tecnica e soprattutto ha una mentalità da campionessa, relazionata però alla sua età».
Ma la scelta di non dirottare in una società femminile livornese è stata voluta? «Fino ai 12 anni – continua Cotza – il livello è molto simile. Finché non parte la pubertà nel maschio, la femmina è molto più sveglia e matura, anche a livello muscolare, salvo qualche caso di precocità. Quindi con il gruppo dei maschietti, Giulia è riuscita a vivere in un contesto anche più stimolante. Quello che voglio augurarle, alla vigilia di questo importante passo, è di ottenere tutto quello che vuole e riuscirci sempre».
Il futuro della nuova enfant prodige – una storia già vissuta a Livorno con Sara Madera - sarà dunque Venezia dove andrà a vivere e studiare nella foresteria della Reyer, con la benedizione dei genitori. Proprio il padre e la madre spiegano all’unisono: «É sicuramente stata una decisione maturata nel tempo, e siamo pronti a sostenerla».
E Giulia che ne pensa? «Sono tanto contenta di affrontare questa nuova esperienza e non vedo l’ora di incominciare». Già protagonista quest’anno in Coppa Italia con la Reyer Venezia (nel gruppo 2010), l’anno passato la forte tredicenne ha giocato, sempre in maglia Don Bosco, altri tornei under 15 con Costa Masnaga, Basket Roma e Firenze.
Scontata ma domanda obbligata. Cosa ci sarà nel futuro di Giulia? «Ovviamente la pallacanestro – sorride lei -. La giocatrice che mi piace tanto e che per me è un grande esempio, è Matilde Villa. Spero di poter continuare a crescere e regalare e regalarmi grosse soddisfazioni».
Un futuro roseo, un futuro pieno di speranze che siamo certi la “piccola-grande” Giulia farà di tutto per trasformare in realtà.l