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Petronio e il futuro della Pielle: «Vogliamo la Supercoppa e l’A2. Chiarini? Non partecipiamo ad aste»

di Alessandro Lazzerini
Petronio e il futuro della Pielle: «Vogliamo la Supercoppa e l’A2. Chiarini? Non partecipiamo ad aste»<br type="_moz" />

Il direttore generale: «Abbiamo deciso di investire sugli italiani.Leonzio sarà il nostro uomo di punta Zahariev, esperto e freddo quando serve »

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Livorno Un’estate a lavoro. Niente vita in vacanza come canta lo Stato Sociale per Gianluca Petronio, direttore generale della Toscana Legno PL, che in questi mesi si è diviso tra le trattative per comporre il nuovo roster e il lavoro dietro le quinte per continuare quella crescita societaria che oggi pone la PL tra le big assolute della Serie B Nazionale con tanta voglia di guardare al piano di sopra. «Il passaggio da una stagione all’altra non è mai automatico. Nel nostro caso il cambio di allenatore, le diverse idee di gioco e il mutamento di certi obiettivi lo hanno reso più impegnativo».

A livello tecnico c’è stata una rivoluzione.

«Sì. Le caratteristiche ricercate dai due allenatori sono diverse e questo ha influito, come il fatto che la stagione passata è stata ottima per i nostri giocatori e tanti hanno valorizzato al meglio il loro rendimento. Quasi tutti hanno guardato alla Serie A2, poi c’è chi come Pagani ci è andato e chi comunque ha strappato contratti vantaggiosi in B».

Tra cui Chiarini che in tanti si aspettavano di rivedere al Pala Macchia.

«Non è stata una scelta. Era un percorso abbastanza scontato, già dallo scorso anno. Mateo si era messo in luce durante la stagione ed era probabile che ci sarebbero state grossissime attenzioni su di lui. Così è stato, non abbiamo voluto partecipare ad aste, abbiamo prima investito sugli italiani e nella costruzione della squadra abbiamo preferito inserire lo straniero come ultimo tassello».

Passiamo alla nuova stagione: che mercato è stato?

«Un mercato molto difficile, con prezzi esasperati da una Serie A2 con piazze importanti e quattro squadre in meno. L’enorme esborso che hanno avuto le big di A2 a cascata ha fatto lievitare tutto il mercato. E chi è sceso in B non voleva certo abbassare le sue pretese».

E che PL è venuta fuori?

«Una PL a immagine e somiglianza dello spirito labronico richiesto dalla società e conforme alle visioni tecniche di coach Campanella. Una squadra esperta e pronta, a cui di mettere in campo da subito durezza mentale e combattività. Di sicuro servirà un po’ di tempo per metterla a regime e trovare il giusto equilibrio tra 10 giocatori con forti motivazioni e aspettative».

E dal punto di vista tecnico?

«Una squadra con stazza in tutti i ruoli, che ha equilibrio sia in fase offensiva che difensiva. C’è senza dubbio valore tecnico individuale. Il pacchetto esterni ha capacità di produrre punti e ben si sposa con un reparto lunghi assai solido».

Andiamo sui singoli: Leonzio è un colpo che ha scaldato la tifoseria.

«Sarà il nostro go to guy. Lui voleva una squadra per vincere senza allontanarsi troppo da Roma, dove abita. Il fatto di aver superato la concorrenza di molte società e di Virtus Roma stessa certifica il valore del nostro progetto. Un appeal che abbiamo meritato grazie anche alla serietà e credibilità della società».

Ultimo tassello Zahariev.

«Il mercato è stato simile allo scorso anno con il comunitario a chiudere il cerchio e inserirsi nel gruppo di ottimi italiani. Volevamo una scelta conforme al resto del roster: un giocatore esperto, con grande motivazione che possa essere protagonista sia individualmente che al servizio del sistema e dei compagni. Duttile e versatile, esperto e freddo quando serve».

Un giocatore passato sottotraccia su cui è pronto a scommettere?

«Il valore di questa squadra va valutato nel suo complesso, un quintetto proveniente dalla A2 ed una panchina di caparbi e vincenti specialisti della serie B. Tornando alla domanda penso che Vedovato e Cepic saranno protagonisti dei successi di questa squadra essendo seri professionisti e apprezzatissimi lavoratori».

Una B che si preannuncia di livello assoluto.

«Certamente. Il livello è cresciuto sulla volontà delle società che hanno dichiarato di avere obiettivi importanti. Sono almeno una decina, tra cui la PL, quelle che sulla carta ambiscono ai primissimi posti. Tra queste almeno 3-4 hanno budget e organizzazione per il salto di categoria».

I due gironi appaiono sbilanciati. Che ne pensa?

«Per come sono usciti, con le toscane nel B, delle dieci squadre di cui dicevo sopra ce ne sono molte di più nel girone sud, che pare il più competitivo e duro. I playoff rimetteranno in equilibrio il tutto e il campo darà come sempre il suo verdetto. Ci attende un campionato duro, lungo con trasferte estenuanti».

Primo appuntamento la Supercoppa.

«Un bellissimo regalo che Livorno si è fatta come città. Una manifestazione top che ci vedrà giocare nel main event dopo la serie A2 e questo ci metterà ulteriormente in risalto. Mi aspetto un grande pubblico. È bello esserci».

Obiettivo riconfermarsi?

«Certo. La formula ci mette nelle condizioni di poter mantenere la coppa. Non sarà certo facile, ma giocare al Modì davanti al nostro pubblico sarà uno stimolo in più».

Una PL che ha dato segnali importanti anche a livello societario.

«Esatto. Si parla molto della squadra e meno del lavoro che c’è dietro le quinte a partire dal vertice fino a tutti i nostri collaboratori. È un lavoro che deve continuare con costanza. La società ora come ora ha grande credibilità e vanta dei record di visibilità che superano quelli di tante squadre di Serie A, non dobbiamo fermarci qui».

È arrivato anche lo sponsor, Toscana Legno.

«Una partnership importante che dà ulteriore solidità e testimonia come la PL susciti grande attenzione in città, ma anche fuori da Livorno, a partire da Fauglia, il cui comprensorio aziendale e commerciale ha dimostrato grande attenzione alla Pielle».

Soddisfatto quindi del lavoro fuori dal campo in questo anno?

«Le squadre si valutano sulla stagione, poi al 30 giugno spesso si azzera tutto, nonostante i successi. La società invece deve avere una visione al lungo termine e un percorso costante di crescita che punti sempre più in alto: fin qui è stato fatto un ottimo lavoro e non dobbiamo fermarci».

Obiettivi per il nuovo anno?

«Puntare all’A2 sul campo e come società. Se dovesse accadere, farsi trovare pronti per supportare un salto così importante sia progettualmente che finanziariamente. Credo che l’imprenditoria livornese sia attenta ai nostri progressi e ci stia attenzionando nella speranza di essere noi all’altezza di future auspicabili ulteriori importanti partnership». l

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