Michele Silvestri, una sfida oltre ogni limite
Oltre 5000 iscritti al Ninja Warrior, l’atleta livornese arriva sesto. «Un’avventura entusiasmante»
LIVORNO. Alla prima edizione di Ninja Warrior italiana Michele Silvestri è stato l'unico a non cadere dei 20 concorrenti arrivati in finale (sui duecento partecipanti selezionati su 5000 atleti). L'ha bloccato il tempo:«Una manciata di secondi in più e avrei completato il percorso. Ma sono felice del risultato - dice Michele - Se fossi andato più avanti probabilmente sarei precipitato come gli altri concorrenti. Io credo che qui, come nella vita, sia importante arrivare sino al limite delle nostre possibilità. Ma senza andare oltre. Anche perché, nella vita, non ci sono protezioni e se vai oltre, puoi finire male…».
Un po' come insegna il vecchio proverbio dunque: "mai fare il passo più lungo della gamba". Ed è questo, secondo l'atleta livornese, l'insegnamento più grande che viene da Ninja Warrior. «Lo sport estremo va bene - conferma - ma sempre nel rispetto della sicurezza e della vita».
Michele Silvestri, maestro di ju-jitsu, parkour e arti marziali acrobatiche dello Zen club Livorno è stato uno dei protagonisti della trasmissione, tanto seguita da essere definita “il fenomeno televisivo dell'anno”, andata in onda per più di due mesi su canale nove, Dimax e Sky. Ninja Warrior è nato nel 1997 in Giappone e si è poi diffuso in tutto il mondo attraverso Tv e media. Si tratta di un difficile percorso ad ostacoli, una prova veramente unica al Mondo, che - senza distinzioni di sesso ed età tra i partecipanti, integra circuiti di forza, potenza, resistenza, agilità ed equilibrio. Regola fondamentale, come conferma Silvestri non cadere.
Dopo aver superato le dure prove di ammissione che hanno coinvolto migliaia di atleti in tutta Italia per parecchi mesi, Silvestri è stato convocato all'ippodromo milanese di San Siro dove sono state allestite le mega strutture ad ostacoli. È un percorso veramente molto impegnativo che si conclude con una torre di 8 piani (25 metri) da scalare in 30 secondi. Alla partenza erano in 200, agguerritissimi e ben allenati.
Sin dalle prove eliminatorie Silvestri ha dimostrato di essere tra i leader del gruppo. È giunto dunque ai quarti di finale, ha superato le fasi successive ed ha conquistato l'accesso alla finalissima. Intanto il numero degli atleti in gara si riduceva settimana dopo settimana: dei 200 iniziali sono rimasti in 20. Ed alla fine non è stato possibile nominare il Ninja Warrior italiano che sarebbe dovuto andare ad assistere all'edizione americana, a Las Vegas. Fuori tempo Michele per una manciata di secondi, caduti tutti gli altri. Da Milano l'atleta livornese è tornato a casa con un sesto posto e tanta voglia di fare ancora meglio il prossimo anno.
«L'idea di partecipare a Ninja Warrior nasce molti anni fa - racconta Michele - quando da piccolo guardavo le puntate in Tv del Programma "Sasuke" (versione originale Giapponese del Ninja Warrior). Appena la competizione è giunta in Italia mi sono subito candidato per partecipare». Michele è uno dei più attivi insegnanti ed atleti italiani del settore sport estremi oltre che campione del mondo di free style. Tra l'altro ha partecipato come stunt man in diversi film d'azione con regia americana. Buona parte della preparazione per Ninja warrior è stata effettuata lungo la costa livornese ed in città. Tutto vissuto, come si può vedere in numerosi video pubblicati su youtube, in chiave di parkour e acrobatica dall'atleta livornese: le sue evoluzioni, dal Romito al Molo Nuovo sono un mix di grande abilità tecnica e spettacolo. Spettacolo che il giovane atleta dello Zen club ed il suo Extreme Team hanno proposto, al Teatro Ariston di Sanremo durante il Festival Mondiale dell'educazione.
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