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Livorno in C e Paolo Indiani: l’undicesima magia del re delle promozioni

di Alessandro Lazzerini

	Paolo Indiani (foto Stick)
Paolo Indiani (foto Stick)

Paolo Indiani: «Un cammino straordinario, ora inizierò a pensare al futuro»

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LIVORNO. Quel sorriso in volto, cantano i Modà. Quello sulla faccia di mister Paolo Indiani è a trentadue denti. Il generale severo che si scioglie dopo il trionfo meritatissimo dei suoi ragazzi. C’è la sua firma sulla promozione del Livorno, mente assoluta di una squadra che ha ammazzato il campionato. E l’undicesima promozione in carriera, numeri da storia del calcio italiano. «È stato un percorso straordinario – esordisce il tecnico amaranto -. Già dalle prime giornate abbiamo preso la testa, allungando poi addirittura a +15 e vincendo con 4 giornate di anticipo. Fare di più era praticamente impossibile».

A Terranuova, dopo la sconfitta del Foligno, il Livorno era matematicamente campione. Al Matteini è arrivato un pari.

«I ragazzi sono stati bravi, perché eravamo andati sotto dopo aver sbagliato due occasioni nitide. Non era facile rimetterla subito in piedi. Il risultato del Foligno? Lo abbiamo guardato solo nel recupero. Ci eravamo imposti di pensare solo a noi e a conquistare i tre punti».

Uno dei momenti clou del campionato è stato senza dubbio il ribaltone interno contro il Grosseto. Da 0-2 a 5-2, l’epica rimonta di Capparella e compagni.

«È stato il momento più difficile. Ovvio, era solo la quinta giornata del campionato, ma contro la nostra principale rivale, all’intervallo eravamo sotto 0-2 in casa nostra. In quel secondo tempo la squadra ha dimostrato di avere tutto ciò che serve per vincere un campionato».

Già nella conferenza stampa di presentazione l’estate scorsa, Indiani, sottolineò a più riprese l’importanza di avere un pacchetto “quote” di livello.

«Numericamente a livello di over abbiamo gli stessi delle altre squadre che volevano vincere il campionato. Come under ne abbiamo di più e superiori al resto. In questo campionato sono determinanti, è stata una scelta voluta. Abbiamo fatto il girone di andata con due soli 2006, Parente e Calvosa, poi l’arrivo di Bacciardi a gennaio è stato fondamentale».

Con la vittoria del campionato le scatta il rinnovo automatico per la Serie C. Ma nelle prossime settimane dovrà comunque incontrarsi con la proprietà per decidere il dà farsi in vista del prossimo anno.

«Sinceramente? Non ci ho ancora pensato. La testa era solo sul campionato. Da domani (oggi, ndr) forse ci inizio a pensare».

Per concludere la stagione il Livorno ha ancora quattro giornate di campionato davanti e poi la Poule Scudetto, dove gli amaranto saranno inseriti nel triangolare B, insieme, con ogni probabilità, a Forlì e Sambenedettese che dovrebbero vincere i gironi D e F.

«Dobbiamo onorare il campionato. So che è difficile farlo capire, ma dobbiamo cercare di fare più punti possibile ed essere rispettosi nei confronti del campionato. Il torneo Scudetto può essere la ciliegina sulla torta. L’ho vinto a Massa, è impossibile pensare che ci sia la stessa tensione delle gare di campionato, ma faremo il massimo. In campo andiamo sempre per vincere».
 

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