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Dopo le proteste

Livorno, Salvetti conferma il comandante dei vigili: «Ma ora prevalga l’armonia»

di Stefano Taglione
Il sindaco Luca Salvetti con gli agenti della polizia municipale
Il sindaco Luca Salvetti con gli agenti della polizia municipale

Il sindaco elogia Joselito Orlando perché «sta mostrando grande preparazione». «Ma la filosofia dei provvedimenti disciplinari - specifica il primo cittadino - non va bene, ora un tavolo di confronto»

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LIVORNO. «Quando mi sono insediato la struttura comunale era ridotta all’osso e tanti lavoratori, a causa della gestione passata, vivevano una condizione psicologica di insicurezza e timore. Con orgoglio abbiamo migliorato questo quadro con 652 assunzioni e un rapporto con i dipendenti all’insegna della condivisione, della gentilezza e del sostegno al lavoro di tutti, con i rapporti sindacali sempre costruttivi. Questo è accaduto anche nella polizia locale e non lo voglio perdere, per nessuna ragione al mondo. È naturale che in una realtà con 1.120 dipendenti o in un corpo con 213 agenti ci possano essere nel tempo screzi, difficoltà di approccio interpersonale, incomprensioni ed errori, ma la filosofia del provvedimento disciplinare non è quella che ci deve guidare e l’ho ribadito a tutti i dirigenti, compresi i due comandanti che si sono avvicendati durante il mio mandato».

La conferma che il nuovo comandante Joselito Orlando passerà il periodo di prova di sei mesi, che scade a giorni, perché «ha cominciato a lavorare mostrando una grande preparazione e un disegno riorganizzativo che è appunto prerogativa dirigenziale». Ma un appello a mantenere il clima sereno, «con l’apertura di un tavolo di confronto». Il sindaco Luca Salvetti, prendendo le difese del dirigente dopo l’attacco della Uil, concorda con il sindacato sull’usare i provvedimenti disciplinari come ultima ratio. «Sui quattro procedimenti conclusi o partiti, avendo un fondamento giuridico, non posso far altro che condividerli – le parole del primo cittadino – ma vorrei che ci fosse un ragionamento su questo sistema, visto che nei cinque anni passati io i provvedimenti disciplinari li conto sulle dita di una mano».

Da quando il comandante è arrivato sono stati due i rimproveri scritti: uno per un vigile che ha dimenticato la pistola in un armadietto di servizio accessibile a tutti, mentre una collega ha inviato per errore certificazioni mediche di alcuni agenti agli appartenenti al corpo, esponendoli alla conoscenza di dati sensibili. Infine sono sotto procedimento (e segnalati in procura) due vigili che hanno ammanettato senza motivo un cittadino in mezzo alla strada e un terzo che, mentre tornava dall’aver accompagnato la moglie all’aeroporto, era stato fermato dai carabinieri di Pisa per un controllo e ha esposto loro la paletta d’ordinanza, motivo per il quale è stato denunciato. Un atto dovuto, per Orlando, segnalare quanto accaduto.

«Mentre tutti possono essere chiamati a esprimere giudizi e valutazioni che spingono da una parte o dall’altra – le parole di Salvetti – resta inteso in maniera chiara che alla fine è e sarà il sottoscritto a gestire la cosa e a risolverla. In questo senso ci sono dei punti fermi da cui non prescinderò mai e poi mai. Il primo è quello della funzionalità del servizio per il bene e l’interesse della città, elemento per il quale sono pronto a misurarmi con tutti. Il secondo è la serenità di ogni lavoratore all’interno della struttura nel momento in cui è chiamato a svolgere la propria attività. Il nuovo comandante non conosce la realtà di Livorno e si trova a confrontarsi con scelte precedenti, consuetudini e prassi che lui naturalmente non conosceva. Naturale quindi che alcuni meccanismi richiedano di essere oliati con intelligenza e progressività».

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