Livorno, muore a Chioma mentre pota l'albero con la motosega: chi è la vittima
L'uomo, settantasettenne e residente a Firenze, è caduto all'indietro dalla scala mentre si sarebbe trovato a un'altezza di circa quattro metri. Inutili i soccorsi, il funerale martedì 25 febbraio al cimitero dei Lupi
LIVORNO. Aveva deciso di potare l’albero del suo giardino con una motosega. Un lavoro non banale, data l’altezza, ma che probabilmente aveva già fatto tante altre volte Guido Forti, settantasettenne fiorentino che amava trascorrere il suo tempo libero vicino al mare, sul litorale livornese. Purtroppo, però, ieri mattina mentre era su una scala a un’altezza di circa quattro metri per operare proprio sui rami della pianta ha perso l’equilibrio, è caduto all’indietro sbattendo la testa ed è morto praticamente sul colpo.
È una tragedia che ha sconvolto l’intera frazione di Chioma quella che è avvenuta poco dopo le 10,30 di domenica 23 febbraio nel giardino di una villetta di via Mario Puccini, alla quale dalla strada si accede tramite un vialetto privato. I soccorsi, purtroppo, si sono rivelati inutili. A chiamare il 112 la moglie della vittima, che si trovava in casa e lo ha sentito cadere. In quei drammatici momenti è stata supportata dai vicini, accorsi sentendo le grida. I volontari della Misericordia di Antignano, giunti sul posto su un’ambulanza con a bordo l’infermiere del 118 insieme ai colleghi della Pubblica assistenza di Rosignano hanno tentato l’impossibile per salvarlo, cercando a lungo di rianimarlo con il medico e l’infermiere intervenuti poco dopo sull’automedica dell’Asl Toscana nord ovest partita dall’ospedale di viale Vittorio Alfieri. Al loro arrivo, Forti, era già in arresto cardiaco.
Il dottore, esaurita purtroppo ogni speranza di riportarlo in vita, non ha poi potuto far altro che constatare il decesso e, nella villetta, è intervenuta anche una volante della polizia di Stato, con gli agenti che su disposizione del procuratore di turno – chiarita la dinamica accidentale della tragedia, per accertare la quale hanno dovuto naturalmente ascoltare la moglie – hanno poi restituito la salma ai familiari. In zona sono sopraggiunti in supporto anche i colleghi della municipale, dato che con un’auto del comando cittadino stavano transitando in zona. «Quando abbiamo sentito le sirene delle tante ambulanze intervenute tutte insieme (due, oltre all’automedica ndr) – spiega una vicina di casa, chiedendo l’anonimato – io e i miei familiari abbiamo subito intuito che fosse successo qualcosa di grave. Un’amica, poi, mi ha raccontato cos’era successo, siamo addolorati. Non conoscevo molto bene queste persone, so che in zona ci sono diverse famiglie trasferitesi da poco. Esprimo comunque loro le più sentite condoglianze, è una tragedia immane».
Nella tarda mattinata di domenica 23, una volta arrivato il nullaosta del magistrato, il personale delle onoranze funebri della Svs di via San Giovanni ha rimosso la salma dal giardino di via Puccini e l’ha trasferita al cimitero dei Lupi. L’ultimo saluto a Forti, nato nel giugno del ’47 e residente nel comune di Firenze, si terrà martedì 25 febbraio alle 10 nelle sale funerarie della Svs, di fronte all’ingresso dello stesso camposanto comunale, in via don Aldo Mei, dopodiché il settantasettenne sarà cremato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA